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Dopo-elezioni, primi contraccolpi: necessario un vertice di maggioranza. Cracolici: “Commesso un grave errore”

PALERMO, 27 FEBBRAIO 2013 – È indispensabile un chiarimento politico in Sicilia, nella maggioranza del Governo Crocetta, alla luce del voto di domenica e lunedì, ma anche in vista delle prossime scadenze assembleari e della imminente campagna elettorale per le amministrative. C’è più di un malumore, emergono adesso le tante incomprensioni scoppiate durante la campagna elettorale e taciute per non pregiudicare l’esito del voto. E, all’interno dello stesso Pd, c’è chi ha qualcosa da recriminare.

L’ex capogruppo del Partito democratico all’Ars, Antonello Cracolici, ha infatti qualche critica per i suoi compagni di partito: “Un errore soltanto abbiamo fatto in questa campagna elettorale – dice Cracolici – ma abbastanza grave da aver determinato il mancato conseguimento della maggioranza in Sicilia sia alla Camera sia al Senato: abbiamo impedito che l’area politica autonomista, rappresentata dal Partito dei siciliani-Mpa di Raffaele Lombardo e dai fuoriusciti dal partito “Grande Sud” di Gianfranco Miccichè, si riorganizzasse intorno alla nostra coalizione, andando invece a rinforzare il centrodestra. Un’occasione persa per ragioni di moralismo che, alla fine dei giochi, non ci ha premiati. Serviva più coraggio”.

 

Ma al di là del dibattito interno che coinvolgerà il Partito democratico nei prossimi giorni, c’è a Sala d’Ercole una maggioranza che scricchiola, che si crepa, e che in assenza di un vertice che metta intorno allo stesso tavolo il Pd, il movimento del governatore e l’Udc rischia di cedere sotto i colpi della passata campagna elettorale per le elezioni nazionali.
“A me personalmente – continua Cracolici – non è mai piaciuta l’idea di un uomo solo al comando. È importante capire come andare avanti rispettando tutte le forze della coalizione. È necessario certamente un cambio di passo da parte del Governo”.

 

Il presidente della Regione Crocetta, nel frattempo, ha teso oggi una mano ai deputati regionali del Movimento 5 Stelle, riprendendo il cosiddetto “modello siciliano” citato ieri da Beppe Grillo, che “funziona a Palermo e può funzionare anche a Roma”. Mano, però, gentilmente rifiutata dal Gruppo M5S con un “collaborazione sì, ma niente poltrone”.

 

Nel pomeriggio, arriva anche la dichiarazione del segretario regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, che invece attacca i deputati regionali che fanno capo all’ex comico genovese: “Il modello Sicilia? Una bufala. All’Assemblea regionale siciliana non c’é la maggioranza assoluta – dice D’Alia – ed è chiaro che Crocetta debba rivolgersi ai grillini, ma non c’é nessun accordo istituzionale né politico e gli esponenti del M5S non hanno mai votato alcun provvedimento in aula fino ad oggi. L’unica cosa di cui si sono occupati è la battaglia contro il Muos”.

 

Insomma, tra le fila della maggioranza si respira un’aria pesante, determinata da dichiarazioni e comportamenti spesso configgenti. Sono sempre più evidenti dunque le ragioni che spingono a chiedere con sempre maggiore urgenza un vertice di maggioranza chiarificatore.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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