PALERMO, 27 FEBBRAIO 2013 – “È meraviglioso”, ha detto Beppe Grillo, parlando del “modello siciliano”. Ma il suo riferimento non è stato a quanto pare compreso nel suo senso reale dal presidente Crocetta.
Il leader del Movimento 5 Stelle faceva riferimento, infatti, al modus operandi dei 15 deputati grillini eletti all’Assemblea regionale siciliana lo scorso ottobre, i quali non hanno mai stretto accordi con le altre forze politiche, ma hanno di volta in volta valutato come votare i diversi provvedimenti passati dall’Aula.
Crocetta, invece, questa mattina ha parlato del modello siciliano come di una “collaborazione tra Partito democratico e Movimento 5 stelle, che funziona a Palermo e può funzionare anche a Roma”.
Il presidente della Regione Siciliana ha poi invitato Beppe Grillo e Pierluigi Bersani a trovare delle “convergenze istituzionali”, ma i toni delle dichiarazioni di oggi dell’ex comico genovese non fanno ben sperare.
La prima intesa, secondo Rosario Crocetta, potrebbe essere sulla candidatura di Piero Grasso al Quirinale. “È un nome che potrebbe mettere d’accordo tutti”, afferma il governatore siciliano.
E Grasso, che dice di essere “sorpreso” della proposta di Crocetta, ovviamente non si vuole ancora sbilanciare.