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Ciao Papa, tutto il mondo prega per te. Benedetto lascia dopo 2725 giorni “Adesso sono solo un pellegrino”

CITTA’ DEL VATICANO, 28 FEBBRAIO 2013 – Immagini emozionanti e suggestive, sul tramonto romano si staglia l’elicottero che trasporta per l’ultima volta Joseph Aloisius Ratzinger, nato a Marktl in Germania il 16 aprile 1927, 265° Papa con il nome di Benedetto XVI, che alle 20 termina il suo mandato. Uscito in auto dal cortile di San Damaso alle 16,55 salutato dal picchetto d’onore della Guardia Svizzera, alle 17, dopo il saluto del Cardinale Angelo Sodano, il volo in elicottero verso Castelgandolfo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=6A_PAilNaY4

 

 

Lì è in programma l’ultima uscita pubblica da Papa, l’incontro con la diocesi locale.

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=rOJPCe9w7-s

 

Poi Ratzinger si ritirerà nella sua residenza e dalle 20 non sarà più a capo della Chiesa mondiale. La Guardia Svizzera terminerà il servizio destinato al Papa passando agli ordini del collegio cardinalizio che reggerà lo Stato Vaticano fino all’elezione del nuovo Pontefice.

Ratzinger continuerà a portare l’abito bianco, ma sarà una veste talare semplice, senza mantellina. Non indosserà più l’anello del pescatore e il sigillo che utilizzava sarà distrutto. Sarà sempre Sua Santità Benedetto XVI ma il suo titolo sarà quello di “Papa emerito” o “Romano Pontefice emerito”.

 

Intanto su Twitter arriva l’ultimo cinguettio di Benedetto XVI ai fedeli.

Ratzinger fu eletto papa durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005. La fumata, che più che bianca fu grigia, avvenne alle 17,56. Il compito era immane: sostituire un Papa come Giovanni Paolo II, figura straordinaria sotto ogni aspetto: religioso, politico, mediatico, umano. Alla domanda se vivesse come un problema il fatto di non avere le caratteristiche di Papa Wojtyla, posta dal giornalista tedesco Peter Seewald, Benedetto XVI rispose: “Mi sono semplicemente detto che sono quel che sono. Non cerco di essere un altro. Quel che posso dare do, e quel che non posso non cerco nemmeno di darlo”. Un compito comunque difficile quanto quello di governare una Chiesa in crisi di vocazioni e non solo di quelle.

 

Ma il suo pontificato, lungo 2725 giorni, sarà ricco di momenti storici, tanto quanto la sua peculiare conclusione. Dal raduno della Giornata mondiale della gioventù a Colonia, del 2005 alle visite ad Auschwitz e in Regno Unito, primo Papa dai tempi della riforma anglicana, all’incontro con Fidel Castro a Cuba fino alla beatificazione di Giovanni Paolo II, il 1 maggio del 2010. Nel 2006 la storica visita in Turchia, con la preghiera nella Moschea Blu di Istanbul, luogo simbolo dei musulmani turchi. Nella Moschea, il pontefice prega accanto al Gran Mufti. In Terra Santa, nel 2009, Benedetto XVI prega invece per la pace in Medio Oriente e chiede maggiore rispetto per le donne. Benedetto XVI visita anche Palermo, nell’ottobre del 2010. Nel suo messaggio contro la mafia c’è l’eco dello storico discorso di Giovanni Paolo II nella valle dei Templi e poi un invito ripetuto più volte: “Non abbiate paura”. 

 

In quasi otto anni di Pontificato, Benedetto XVI ha compiuto 24 viaggi all’estero e una trentina in Italia, percorrendo oltre 160 mila chilometri. Oggi pomeriggio l’ultimo viaggio di 15 minuti fra Roma e Castelgandolfo. Chissà cosa avrà pensato guardando per l’ultima volta dall’alto la Città Eterna.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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