ROMA, 26 FEBBRAIO 2013 – La Corte dei Conti dell’Unione Europea ha mostrato alcune perplessità circa l’utilizzo del Fondo di solidarietà Ue per il terremoto in Abruzzo.
Preso in esame il ‘progetto Case’, soprattutto i costi eccessivi sostenuti per la realizzazione della abitazioni temporanee.
“La strategia del ‘progetto case’ – si legge nel documento della Corte dei Conti Ue – ha soddisfatto le necessità abitative di 15mila persone colpite dal sisma ma non ha risposto in modo tempestivo e con sufficiente capacità agli effettivi bisogni della popolazione” e “gli edifici costruiti sono stati molto più cari rispetto a quelli costruiti in situazioni normali”. Il ‘progetto Case’, per la magistratura contabile europea, pur avendo fornito “una sistemazione duratura e sostenibile” agli alloggiati, “non ha rispettato gli obiettivi” del fondo di solidarietà Ue. Per di più “si prevede che gli appartamenti generino in futuro notevoli entrate”.