PALERMO, 26 FEBBRAIO 2013 – Rispettando un copione che si ripete ormai per ogni consultazione elettorale, il giorno dopo le elezioni tutti i protagonisti politici delle campagne elettorali, sia premiati che sconfitti alle urne, dichiarano la loro soddisfazione per il risultato raggiunto.
“Il centrodestra – dice il segretario del Pid-Cantiere popolare ed ex ministro, Saverio Romano – ha ottenuto in queste elezioni politiche un risultato importante dal quale occorre subito ripartire. Cantiere popolare ha dato vita a un accordo nazionale, facendo confluire alcuni suoi uomini nelle liste del Pdl e presentando una propria lista per il Senato e, grazie al sostegno degli elettori, sarà presente a palazzo Madama con Giuseppe Ruvolo e alla Camera con il sottoscritto. Un lavoro di squadra che è stato premiato e che ci vede impegnati in una prospettiva di rinnovamento del centrodestra”.
Anche Gea Schirò Planeta, capolista di Scelta Civica con Monti eletta nella circoscrizione Sicilia occidentale alla Camera annuncia, nel day after delle elezioni, la “missione” a cui sono chiamati i rappresentanti del suo movimento: “Il patrimonio di Scelta civica non va disperso. Per questo – afferma – penso che abbiamo il dovere di proseguire questa entusiasmante avventura ed essere in campo alle prossime amministrative. Da oggi abbiamo una grande responsabilità: non deludere gli elettori e non dare la sensazione di una parentesi meramente elettorale”.
“Un risultato sotto le aspettative” quello di Sinistra ecologia e libertà per il coordinatore regionale di Sel Sicilia, Erasmo Palazzotto, che, con la capolista Laura Boldrini eletta nella circoscrizione orientale, sarà quasi certamente uno dei nuovi inquilini di Montecitorio. “Siamo un partito giovane – ha spiegato Palazzotto – che per la prima volta si misurava sul piano della contesa. Non vogliamo fare il gioco dello scaricabarile, rifletteremo sulle ragioni della parziale sconfitta e ripartiremo da questo buon punto di partenza che abbiamo conquistato con le nostre sole forze”.
Cerca invece dei capri espiatori per la “sconfitta” il capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, che accusa il suo partito di essere troppo “autoreferenziale”. “Il centrosinistra – accusa – deve uscire dalla logica dell’autosufficienza, per vincere deve allargare la propria base. Per dirla in maniera semplice, deve “fare alleanze”, senza falsi pudori o moralismi di facciata. E le alleanze vanno fatte ‘”prima”: il meccanismo secondo il quale “intanto si vota, e poi in parlamento si cercano gli accordi”, non funziona”.
Intanto, Fabrizio Ferrandelli, altro esponente del Gruppo del Partito democratico all’Ars, pensa a come fare per governare l’Italia e propone una soluzione che già sta dando buoni frutti nella politica regionale: “L’esperienza siciliana all’Ars faccia riflettere il Pd nazionale: dobbiamo guardare – dice – al movimento dei grillini come ad una forza politica con cui dialogare. Il Partito democratico è un grande partito e come tale deve iniziare ad aprirsi all’esterno e guardare al Movimento 5 Stelle come ad una risorsa”.