PALERMO, 25 FEBBRAIO 2013 – E’ già cominciata una resa dei conti all’interno del centrosinistra siciliano. I toni si accendono ora dopo ora, l’iniziale prudenza lascia sempre più spazio al nervosismo. C’è insoddisfazione, vola già qualche straccio su quello che poteva essere e non è stato. I dati non sono definitivi ma si intuisce che tra qualche ora gli equilibri politici regionali potranno subire scossoni pesanti.

Da un lato il segretario del Pd siciliano Giuseppe Lupo, dall’altro il governatore di Sicilia Rosario Crocetta. L’ex pm Antonio Ingroia, che ha fallito gli obiettivi, sceglie l’attacco come arma di difesa. E da un momento all’altro interverrà anche il segretario dell’Udc D’Alia che certamente non può vantare un grande risultato.

La verità è che il centrosinistra, in Sicilia come in Italia, ha fallito il classico calcio di rigore e adesso dà vita a uno scaricabarile che porterà quasi certamente a un vertice di maggioranza e – dicono i bene informati – a un rimpasto di Governo.

Crocetta attacca Lupo sostenendo che dice “cretinate”, il segretario del Pd aveva accennato a una critica all’azione del Governo ma in realtà all’interno della maggioranza ci sono molti deputati che non hanno gradito le mire espansionistiche di Crocetta che ha puntato a rinforzare il suo movimento “Il Megafono” guardando in prospettiva anche alle elezioni amministrative di primavera.

D’Alia aveva anche mal sopportato alcune decisioni autonome del presidente della Regione e aveva deciso di mordersi la lingua per evitare contraccolpi in campagna elettorale. Il leader dell’Udc siciliano per ora preferisce il silenzio ma secondo indiscrezioni è piuttosto irritato.