PALERMO, 25 FEBBRAIO 2013 – Mistero sulla matita copiativa da leccare. Su facebook era comparso un allarme anti-brogli lanciato, pare, da un candidato alla Camera dei Deputati del M5S, che invitava gli elettori a “leccare” la matita copiativa per renderla effettivamente indelebile.
Secondo la stessa fonte, infatti, la matita non umettata potrebbe essere cancellata facilmente. Ma se in Emilia Romagna e in Toscana la notizia ha creato non pochi problemi con seggi temporaneamente chiusi e rappresentanti di lista grillini che hanno preteso, come nel caso di un seggio di Grosseto, la sostituzione delle matite, a Palermo è stato sorprendente vedere la meraviglia negli occhi di alcuni presidenti di seggio che di questa vicenda della matita da umettare, non ne hanno proprio sentito parlare.
“Sono presidente di seggio da 6 anni – ci dice Angela Seffer, presidente del seggio 116 – e non ho mai sentito contestazioni sulle matite. Questa notizia la sto apprendendo da voi in questo momento”.
Stupita della notizia anche Ester Ardizzone, presidente del seggio 122: “Non ho sentito contestazioni sulle matite. Qui tutto si è svolto in modo regolare”.
Quanto alla possibilità di controllo del voto attraverso l’uso di fotocamere e cellulari, le due presidenti di seggio sono state perentorie: “Noi chiediamo di lasciare gli apparati elettronici fuori dalla cabina o verifichiamo che i telefoni siano spenti”.
La sorpresa maggiore per noi è stata vedere la faccia stupita proprio di un rappresentante di lista del Movimento 5 Stelle che incuriosito si è avvicinato per capire meglio. “Non sono assolutamente a conoscenza di avvertenze lanciate dal movimento in merito alle matite copiative” ci ha detto Vincenzo Raimondi che per 3 anni ha frequentato i corsi per rappresentanti di lista organizzati dal M5S.
Per fugare qualsiasi dubbio, Raimondi ha afferrato il telefono e ha subito chiamato Riccardo Nuti, capolista alla Camera nella circoscrizione Sicilia occidentale. Dopo essersi rassicurato lui per prima, ci passa il telefono e Nuti risponde senza mezzi termini “Questa della matita da leccare è una bufala”.
Abbiamo lasciato la sede elettorale, forse senza grandi scoop, ma convinti comunque di aver strappato un sorriso a quanti da giorni sono lì a lavorare e che, mentre ci allontanavamo continuavano a fare commenti ironici sui possibili gusti della “matita da leccare”.