PALERMO, 25 FEBBRAIO 2013 – Brinda Bersani ma il fenomeno delle elezioni 2013 è Beppe Grillo che porterebbe una nutrita truppa di parlamentari a Roma. Il condizionale è ancora d’obbligo perché la forbice tra la percentuale minima e quella massima è tale che il dato del voto aggregato non consente, ad urne appena chiuse, di prevedere vincitori e vinti nei minimi dettagli.
La costante fra tutti i sondaggi, gli exit poll e gli istant poll è che la coalizione di Bersani avrebbe superato abbondantemente il raggruppamento di partiti guidato da Silvio Berlusconi.
Il rilevamento, ovviamente, riguarda le intenzioni di voto e quindi un dato che non tiene conto del fatto che l’elettore potrebbe avere scelto una coalizione alla Camera ed un’altra al Senato. Ecco perché c’è anche chi prevede non remota l’ipotesi di una partita ancora aperta al Senato, laddove i seggi vengono attribuiti su base regionale. In pratica, il Pdl potrebbe perfezionare una rimonta proprio nella Camera alta, quella rimonta che gli istituti specializzati nelle previsioni elettorali non gli attribuiscono invece a Montecitorio.