PALERMO, 24 FEBBRAIO 2013 – Mario Monti è il primo a votare e a farlo sapere a tutti. Su twitter ha postato una sua foto a Milano, al seggio della scuola elementare Novaro di piazza Sicilia, con un commento: “Ricordiamoci sempre che il voto è l’essenza della democrazia”.
Monti è andato a votare accompagnato dalla moglie Elsa.
Mattiniero è stato anche Roberto Maroni che ha votato nel seggio di Lozza, il paesino vicino Varese dove abita, intorno alle 9:30. “Ho votato presto in mattinata. Votare è un diritto, votare è un dovere civico”, ha scritto su twitter il segretario della Lega.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha votato a Roma. Il capo dello Stato è giunto poco dopo le 11 di questa mattina insieme alla moglie Clio al seggio allestito presso l’istituto tecnico per il turismo “Cristoforo Colombo” di via Panisperna. Al termine del voto Napolitano si è allontanato a piedi dal seggio, per una passeggiata nel quartiere Monti con la moglie, seguito dalle vetture di servizio e dalla scorta. “Non c’è bisogno di appello al voto – ha detto – è così implicito nella Costituzione…”.
Anche il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, ha votato intorno alle 11, ma a Piacenza, nella scuola elementare Renzo Pezzani in via Emmanueli, con la moglie Daniela Ferrari e le figlie Elisa e Margherita. Ai giornalisti, che gli hanno fatto notare come il seggio fosse affollato, Bersani ha risposto che “quando si vota non c’é neve che tenga”.
Sereno e in vena di battute il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, che ha votato nel seggio della scuola elementare “Dante Alighieri” di via Scrosati a Milano dopo le 13. Berlusconi ci ha messo alcuni minuti, perchè ha dovuto attendere che altri elettori finissero di votare e poi si è concesso alle telecamere e ai fotografi. All’uscita dalla cabina elettorale, alla richiesta di alcuni fotografi di girarsi un po’ a sinistra, Berlusconi con un sorriso ha risposto: “Questo mi risulta un po’ difficile”. Fuori dal seggio, Berlusconi è stato accolto da tre donne del gruppo di protesta Femen, una francese e due dell’Est d’Europa, che lo hanno contestato. “Esagerazioni”, ha commento l’ex premier. Le tre attiviste sono state portate in Questura per essere identificate.