PALERMO, 21 FEBBRAIO 2012 – Maxi sequestro della Guardia di Finanza di prodotti cinesi contraffatti. L’operazione ha portato al sequestro di oltre 2.718.000 articoli di due negozi cinesi di piazza Giulio Cesare, vicino alla stazione centrale.
Gli articoli venduti senza marchio comunitario e senza le conformità previste dalla legge in materia di sicurezza sono giocattoli, capi d’abbigliamento accessori e prodotti informatici.
L’operazione, che ha portato a uno dei sequestri di merce contraffatta e pericolosa più consistenti mai eseguiti in città, trae origine da una attività investigativa che ha messo assieme le informazioni acquisite dai finanzieri sul territorio e le risultanze dell’analisi dei flussi di capitali in transito presso l’aeroporto “Falcone – Borsellino” di Palermo Punta-Raisi.
L’approfondimento di tali dinamiche, che aveva evidenziato notevoli flussi di denaro in uscita dalla Sicilia principalmente con destinazione Roma (300.000 euro in poco più di un mese), ha portato i finanzieri a concentrare l’attenzione su alcune imprese cinesi operanti sul territorio palermitano.
I controlli non hanno riguardato solo i due negozi ma anche un maxi deposito sito in corso dei Mille dove i militari si sono trovati di fronte ad un vero e proprio sistema di “scatole cinesi” con porte che conducevano ad altre stanze dalle quali era possibile accedere ad altri vani, tutti stracolmi di scatoloni riportanti indicazioni esclusivamente in lingua cinese.
Una volta individuati tutti i locali in cui si articolava l’enorme deposito, le sue dimensioni complessive sono risultate di poco inferiori ai 2.000 mq; sicuramente, il più grande deposito di merce d’illecita provenienza mai individuato in città.
Quasi due settimane intere sono state necessarie ai finanzieri per quantificare e catalogare tutti i prodotti presenti nel maxi deposito e nei due negozi; al termine delle operazioni sono stati sequestrati:
Tutti i 2.718.473 articoli sono stati sequestrati anche per il reato di contrabbando, non essendo stata dimostrata la legittima importazione nel nostro Paese.
Denunciate alla Procura della Repubblica di Palermo 2 persone, un uomo ed una donna, entrambi cinquantenni di nazionalità cinese, che si sono viste sottrarre materiali la cui vendita avrebbe potuto determinare incassi compresi tra gli 8 e i 10 milioni di Euro.
Nei prossimi giorni i militari del Gruppo concentreranno la loro attività anche sul versante tributario, in quanto le due ditte individuali, nell’ultimo periodo d’imposta, hanno dichiarato redditi molto bassi (rispettivamente, 13.000 e 16.000 euro), indicativi del mancato adempimento di gran parte degli obblighi di natura fiscale e di acquisti di merce senza fattura.
In tale ambito, saranno ricostruiti i rapporti commerciali con le imprese fornitrici anche per quantificare l’importo dei dazi doganali evasi.