PALERMO, 20 FEBBRAIO 2013 – Ero lì per caso, nel profilo Twitter di Crocetta. È il 20 febbraio, è passato da qualche minuto mezzogiorno, e Crocetta esordisce con un criptico cinguettio: “N m,l hklk”… Hmm… mi domando se sia la parola d’ordine per una specie di sommossa popolare della quale sono assolutamente all’oscuro. Immagino che tra poco orde di protestanti scenderanno in piazza con fiaccole e mazzafrusti per scotennare dirigenti regionali.
Poi arriva un altro messaggio: “Hvvff”. Ora sono perplesso. Che abbia a che fare con i vigili del fuoco o con un vaffa… ben assestato? Arrivano altri messaggi: “Nhhhji”, “L,mrrmm”. Che il suo pc sia in preda a qualche virus? Che succede?
I messaggi continuano, tutti privi di senso, l’ultimo, il dodicesimo, a sei minuti dall’inizio della tempesta riporta: “Xdgggggbnm,,@.#”.
Pochi minuti dopo, tutti questi messaggi spariscono dalla pagina del Governatore.
A questo punto bisogna azzardare qualche ipotesi.
La prima è che il computer di Crocetta sia stato fatto oggetto di un atto vandalico da parte di Anonymous, ma penso che ne avrebbero approfittato per scrivere qualcosa di più pungente di un “Kujjwaa/”.
La seconda ipotesi che mi viene in mente è quella di un pargolo che abbia preso a martellare la tastiera con le sue minuscole mani imbrattate di nutella e briciole di fetta biscottata. In tal caso la tastiera è bella che andata e bisognerà sostituirla.
La terza ipotesi è quella forse meno azzardata delle altre. Si sa che in questo periodo Crocetta sta rivoluzionando tutti gli uffici regionali, sta spostando dirigenti, denunciando storture nella gestione della cosa pubblica, lottando contro il malaffare e – si spera – il nepotismo imperante nella nostra Regione. Ho voluto immaginare il Governatore seduto alla sua scrivania, in preda a un raptus omicida nei confronti di chissà quale magagna gli sia passata sotto il naso e, infuriato, abbia battuto i pugni con tale veemenza da far volare dappertutto fogli, penne, tagliacarte e… la tastiera del pc.
Di fatto, analizzando il contenuto dei messaggi, si può anche identificare il punto esatto in cui è arrivata la mazzata. La prima è arrivata sulla lettera K della tastiera, coinvolgendo i tasti che gli sono attorno, la seconda sulla lettera V, la terza sulla J. La quinta è un doppio pugno, che coinvolge di nuovo la K e anche la W, poi si sposta più a Nord, verso la Y e gli ultimi due colpi sono dei doppi pugni sui lati della tastiera.
Ho provato a ripetere l’esperimento, ed ecco i risultati: “.lmkò”, “awdaer”, “htrrht” e= “zxnjmç,.,”…=”” ora=”” mj=”” sa=”” cheé=”” la=”” tastiera=”” dobrò=”” cambviarlla=”” anche=”” io.