PALERMO, 20 FEBBRAIO 2013 – L’assenza del Comune al tavolo tecnico per l’Amia, organizzato ieri dal prefetto di Palermo Umberto Postiglione, ha generato la polemica e la preoccupazione dei sindacati. “Il sindaco – scrivono in una nota – la smetta di utilizzare il paravento dei commissari per sottrarsi agli impegni assunti con i lavoratori”. Orlando replica: “Non siederemo allo stesso tavolo con chi ha portato l’azienda al fallimento”.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, questa mattina ha incontrato un gruppo di lavoratori dell’Amia ai quali ha spiegato la posizione dell’Amministrazione comunale sulla situazione dell’azienda e ha ribadito i motivi che hanno reso opportuno non partecipare ieri all’incontro promosso dal prefetto con i commissari straordinari.
“I lavoratori e le organizzazioni sindacali – dice Orlando – non sono certo la controparte dell’Amministrazione nella delicata vicenda dell’azienda per l’igiene e l’ambiente, un’azienda affidata da tre anni a commissari straordinari che invece di risanarla ne hanno aggravato la situazione. Al Prefetto ho spiegato la nostra posizione, ringraziandolo ancora una volta per l’attenzione e l’impegno che ha dedicato e dedica per risolvere i tanti problemi della città”. Il sindaco Orlando ha concluso augurandosi di “poter tornare quanto prima a gestire l’azienda direttamente, per dare alla città e ai cittadini i servizi che meritano e garantire a tutti i dipendenti i propri diritti”.
I sindacati di Amia, Fp Cgil, Filt Cisl, Uiltrasporti, Fiadel, Ugl, Confsal e Filas-Ugl non sono rimasti soddisfatti: “Ci sono ombre sul reale progetto del Comune sulla vicenda Amia. In assenza di adeguate rassicurazioni – scrivono nella nota – non potremo che ricorrere alla mobilitazione. A fallire, infatti, non saranno i commissari ma i lavoratori, la città e il sindaco stesso”. A Orlando i sindacati chiedono di “chiarire immediatamente la reale posizione della sua amministrazione sulla rovente vicenda Amia riconfermando per iscritto al Ministero dello Sviluppo Economico e al Tribunale Fallimentare di Palermo quanto sancito nel concordato”.