PARTINICO (PA), 19 FEBBRAIO 2013 – La Guardia di Finanza di Partinico ha concluso una vasta indagine antidroga, iniziata nel 2007, che ha portato allo smantellamento di un rete di produzione e traffico nazionale di droga che aveva come centro Partinico, e alcuni paesi in provincia di Napoli e di Bergamo.
Con l’arresto degli ultimi due che si erano resi latitanti, l’operazione ha portato all’arresto di otto persone: Vito Badalamenti (nella foto a sinistra), classe 1942 di Partinico, con precedenti penali in materia di furto, rapina, porto abusivo di armi, ricettazione e detenzione illecita di stupefacenti; Nunzio Badalamenti (a destra nella foto), classe 1970 di Partinico, figlio di Vito, con precedenti penali per tentata estorsione continuata; Rosario Salvia, classe 1949 di Partinico, con precedenti penali per ricettazione, frodi alimentari, bancarotta fraudolenta, detenzione di monete false; Salvatore Primavera, classe 1970 di Partinico, con precedenti penali in materia di associazione a delinquere di stampo mafioso; Gerardo Rosa, classe 1947 di Monasterolo del Castello, con precedenti penali in materia di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, spendita di monete false, favoreggiamento personale, porto di armi abusivo; Luca Rosa, classe 1978, figlio di Gerardo, di Monasterolo del Castello, con precedenti penali per detenzione e spaccio di stupefacenti; Vincenzo Tufano, classe 1947, di Scisciano, con precedenti penali in materia di coltivazione di sostanze stupefacenti; Antonio Tufano, classe 1978, di Castello di Cisterna, con precedenti penali per furto.
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All’atto dell’esecuzione dei provvedimenti, Salvatore Primavera e Nunzio Badalamenti si sono resi irreperibili. Il primo è stato arrestato alla fine di gennaio e il secondo ieri, dopo un mese di latitanza.
Il perno dell’associazione a delinquere era radicato nel territorio di Partinico dove Vito e Nunzio Badalamenti, padre e figlio, avevano promosso e organizzato il sodalizio, di cui faceva parte il compaesano Rosario Salvia, che si avvaleva in territorio campano di Vincenzo e Antonio Tufano, i quali si occupavano della coltivazione della marijuana che veniva ripartita; e nel bergamasco, della famiglia Rosa, già noti alle forze dell’ordine per spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine è iniziata nel 2007 con il sequestro nel comune di Palma Campana e a Nola (NA), di due appezzamenti di terreno di proprietà della famiglia Tufano nei quali la Guardia di Finanza ha trovato cinque serre, due delle quali di circa 1.400 metri quadrati, dove veniva coltivata cannabis.
Dopo i primi sequestri delle piantagioni in Campania, i Badalamenti si sono dedicati in proprio alla coltivazione della sostanza, direttamente nel comprensorio partinicese. A ottobre 2007, la Guardia di Finanza di Partinico, sull’autostrada Palermo – Messina, all’altezza di Cefalù, ha sequestrato 11 kg di marijuana e arrestato il corriere Paolo Bianchi, bergamasco, incaricato dai fratelli Rosa del trasporto da Partinico a Bergamo della sostanza stupefacente.
Il linguaggio utilizzato tra i vari interlocutori nelle conversazioni telefoniche intercettate dalla Fiamme Gialle, era volutamente in codice: le parole e le frasi usate erano “insalata”, “concime” o “andare in campagna la sera”, alludendo in questo caso all’irrigazione e al controllo delle piantagioni, svolte di sera per non essere scoperti.
Per un trasporto specifico, gli interlocutori parlavano di “10 kg di agnelli” e, nel definire le modalità di dettaglio e, in particolare, di confezionamento della droga, facevano largo uso delle espressioni tipiche dell’attività di allevamento (“…li deve preparare, se ci deve togliere la pelle, …, le interiora, come la deve confezionare, se si porta nei frigoriferi o nelle valigie agli agnelli”), mentre, durante un’altra conversazione gli interlocutori simulavano una proposta di acquisto di “olio di oliva”.
Gli arresti rappresentano la fase conclusiva di una complessa attività investigativa, portata avanti tra il 2007 e il 2010 dalle Compagnie della Guardia di Finanza di Partinico e di Nola, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, nello specifico dal Procuratore Aggiunto Teresa Principato, dei sostituti Procuratori Sergio Barbiera e Claudia Bevilacqua, nonché dalla D.D.A. di Napoli e dalle Procure di Nola e Bergamo.