PALERMO, 19 FEBBRAIO 2013 – Contestazione a Catania per il presidente del Consiglio Mario Monti. “L’Italia muore e tu te ne freghi, vergogna”, ha urlato al suo indirizzo un gruppo di contestatori. Quella di Catania era la prima tappa del tour siciliano del premier che nel pomeriggio è arrivato a Palermo.
Mario Monti, impegnato nella campagna elettorale come candidato premier di “Scelta civica”, è stato oggetto di contestazione al suo arrivo davanti al Teatro Sangiorgi di Catania dove è in programma un comizio.
Monti ha incassato senza scomporsi. E ha subito parlato dei suoi progetti per il lavoro. “Per dare lavoro occorre sradicare i privilegi. Questo è un paese che non parla di futuro e ognuno si arrocca nel difendere ciò che ha. Per fare le riforme occorre dare una spallata alle lobbies che difendono l’esistente”.
Dopo aver criticato Berlusconi, Monti ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di dare freschezza alla politica se vogliamo che il nostro paesi migliori. Occorre dare prospettive ai giovani, ai lavoratori, altrimenti rimane da perseguire solo la strada dell’emigrazione”.
Nel pomeriggio, arrivato a Palermo, il Presidente ha prima fatto visita a Palazzo Comitini, sede della Provincia dove ha incontrato i rappresentanti dell’AnciSicilia, l’associazione che raggruppa i Comuni. “Fare il sindaco è piu’ difficile che fare il Presidente del Consiglio. Per questo cercherò di avere un quid in più di attenzione per voi”, ha detto Monti. Con i primi cittadini, Monti ha parlato anche di patto di stabilità, i cui vincoli stanno “strangolando” i Comuni. “Se mi toccasse ancora di governare il Paese – ha detto Monti – sono ben diverse e di piú le cose che si potrebbero fare. Per quanto riguarda il patto di stabilità tutti sanno che a livello europeo mi sono battuto per aprire qualche finestra per i comuni, specie per i comuni virtuosi. Lo stesso per quanto riguarda il fiscal compact”.
Dopo Palazzo Comitini, Monti raggiunge il Politeama: “Quando parliamo di costi della politica – ha esordito – facciamo bene a prendercela con la casta, ma come esponente della società civile dico che non possiamo neanche pensare che nella politica stia tutto il male, altrimenti la società avrebbe fatto qualcosa per cambiare le cose. Credo che sia venuto il momento per la società civile di tirare fuori il meglio delle energie ed essere meno altezzosa e più impegnata”, ha proseguito. “Il vero costo della politica è stato quello di non decidere attuando politiche per compiacere gli elettori e che hanno fatto male ai nostri giovani”.
Poi parla della Sicilia: “Conosco la situazione siciliana, ma in questo teatro stracolmo ho visto una Sicilia che ha molta voglia di impegnarsi e di rimboccarsi le maniche per dare un contributo fattivo. Più che un problema del Mezzogiorno – ha aggiunto – io vedo le potenzialità del Sud e della Sicilia per lo sviluppo dell’Italia nel suo insieme”. A margine dell’incontro Monti parla della trattiva per la vendita de La7: “Mi limito a dire che il pluralismo dell’informazione è di grande importanza e che in futuro deve essere tutelato ancora meglio”.