PALERMO, 17 FEBBRAIO 2013 – È un Gianfranco Miccichè un po’ provato nel fisico quello che arriva al San Paolo Palace di Palermo per incontrare gli elettori di Grande Sud. Ma l’angina che l’ha colpito soltanto pochi giorni fa, non ha fiaccato il suo spirito: “Ne devono morire tanti prima di me, mi hanno detto da lassù”.
E in apertura del suo breve discorso – è rimasto sul palco non più di dieci minuti – Miccichè non teme di affrontare la questione delle tante fuoriuscite dal suo partito: “Certo, non possiamo negare che hanno rotto un po’ i c…, ma dobbiamo guardare l’altra faccia della medaglia: molte persone di enorme valore ci hanno scelto. Ho visto i sondaggi, non avete idea – ha raccontato – della polvere che ad Agrigento dovrà mangiare Michele Cimino dietro a Salvatore Iacolino (che ha lasciato il Pdl per Grande Sud, n.d.r.) per esempio. Ma non mi devo emozionare, mi hanno detto i medici, quindi non parleró più di loro, di queste persone che non possono vivere senza un posto di sottogoverno. Chissà che promesse hanno ricevuto: ognuno avrà un incarico a seconda del numero di voti che porterà”.
A Silvio Berlusconi, leader del Pdl, Miccichè ha riservato soltanto parole di affetto: “Abbiamo avuto degli scontri in passato – ha ricordato Miccichè – ma la simpatia di quest’uomo è indiscutibile. Ieri è passato a trovarmi e abbiamo parlato di tutto come i vecchi amici che siamo. Abbiamo parlato anche di politica. E siamo fiduciosi: noi governeremo questo paese”.
Gianfranco Miccichè ha anche ammesso che il leader del Pdl ha dato “una grande mano d’aiuto per la compilazione delle liste, per trovare candidature credibili anche in altre regioni. Così da realizzare – ha detto – il sogno di una grande partito per il Sud”.
Un partito che dovrà bilanciare la presenza della Lega Nord nella coalizione: “Vogliono che il 75 per cento delle tasse resti al Nord, bene noi vogliamo il 100 per cento delle accise sul greggio, nella piena applicazione del nostro Statuto speciale”.