ORISTANO, 15 FEBBRAIO 2013 – In tutta la Sardegna, dalle 20 di ieri sera, è scattato il piano antisequestri, ma che di sequestro si tratti ancora nessuno lo afferma con sicurezza. L’unica certezza è che di Salvatore Meloni, noto indipendentista sardo di Terralba, non si hanno più notizie da ieri pomeriggio alle 17.
Ancora tutta da verificare l’attendibilità del volantino di rivendicazione del presunto rapimento trovato nell’auto di Meloni, una Fiat Punto rossa con le insegne della Repubblica indipendente di Malu Entu (l’isola di Mal di Ventre, che si trova davanti alle coste dell’oristanese) della quale Meloni, più conosciuto come “Doddore”, si era autoproclamato presidente qualche anno fa. La vettura era nel garage all’interno del cortile di una vasta proprietà immobiliare dove Meloni abita a poche decine di metri dal centro del paese e della stessa stazione dei carabinieri.
Ed è proprio l’auto al centro dell’attenzione degli investigatori. La Polizia scientifica la sta controllando minuziosamente alla ricerca di elementi che possano aiutare a sciogliere il giallo. Del tutto sconosciuto agli investigatori, invece, il sedicente gruppo “I guardiani della Nazione” che ha firmato il volantino di rivendicazione. “Visto che la giustizia non ha fatto il suo corso – si legge nel volantino – Meloni verrà rilasciato soltanto quando verrà ritirata la lista Meris”.
Nessuna pista viene esclusa dalla Squadra Mobile e dalla Digos della Questura di Oristano che stanno lavorando su più fronti. Intanto, sono in corso in questura gli interrogatori dei familiari di Doddore, in particolare il fratello Antonio, e di alcuni militanti della lista Meris e della Repubblica di Malu Entu.