GIARRE (CT), 15 FEBBRAIO 2013 – Pena ridotta in appello, dall’ergastolo comminato in primo grado a 30 anni di reclusione, per Salvatore Capone, 40 anni. L’uomo il 12 novembre 2009, dopo una lite in casa, a Giarre (CT), diede fuoco alla moglie, Maria Rita Russo, di 31 anni.
Dopo averla cosparsa di liquido infiammabile, Capone ferì anche i due figli gemelli, un maschio e una femmina, che all’epoca dei fatti avevano 3 anni. La donna morì
dieci giorni dopo al centro Grandi ustionati dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove era stata ricoverata in gravi condizioni.
La sentenza della Corte d’assise d’appello di Catania ha riconosciuto a Capone la “desistenza attiva per il tentato omicidio dei suoi figli”, ossia il non avere portato a termine il reato mentre era sul punto di compierlo.