PALERMO, 13 FEBBRAIO 2013 – Il Ministero delle Politiche agricole ha chiesto all’assessorato regionale alle Risorse agricole e alimentari di ritirare il decreto con il quale è stata autorizzata, per 40 giorni, la pesca del novellame. Una bacchettata che arriva dopo un lungo rincorrersi di polemiche e prese di posizione.
Il provvedimento secondo il Ministero sarebbe viziato da profili di illegittimità e in contrasto con le disposizioni europee.
Era stato per primo l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio a sollevare le polemiche sull’opportunità di questo provvedimento, subito imitato da ambientalisti e grillini. Proprio oggi però era intervenuto Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto produttivo della Pesca – Cosvap, molto critico con l’Europa.
“E alla fine è arrivato lo schiaffo ai paladini della legalità – commenta Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia. La decisione perchè il decreto è palesemente viziato da illegittimità per contrasto con le disposizioni europee. Mentre le Capitaneria di Porto dovranno far rispettare le normative comunitarie e, in particolare, l’assoluto divieto di praticare la pesca in oggetto in assenza di un piano di gestione. I nuovi predatori del mare sono stati sconfitti e le prese in giro elettorali sono state smascherate. Il mare siciliano ha bisogno di più rispetto e tutela e le attività di pesca di sostenibilità e regole”.