PALERMO, 12 FEBBRAIO 2013 – Il braccio di ferro fra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e i commissari Amia finisce in Tribunale: questa mattina Orlando, con una nota alla Procura della Repubblica, ha denunciato i vertici dell’ex municipalizzata, chiedendo alla magistratura “quali eventuali profili di responsabilità, anche penale, possano configurarsi”.
Secondo Orlando l’azienda seppure commissariata continua a produrre perdite milionarie e a non garantire servizi adeguati alla città. Per questo da mesi il sindaco chiede l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico che, nel 2010, nominò la terna commissariale. Ieri l’interruzione del pagamento degli stipendi ai dipendenti, annunciata dai commissari e causata dall’utilizzo delle somme versate dal Comune per il pagamento di debiti pregressi, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
“Non possiamo permettere – sottolinea Orlando – che mentre questa Amministrazione si è impegnata a pagare con regolarità e velocità ogni somma dovuta all’Amia, i soldi destinati ai lavoratori vengano utilizzati per pagare altri debiti, la cui responsabilità è solo e soltanto degli attuali amministratori e dei loro predecessori.”
Orlando, che ha anche fatto effettuare al Ragioniere generale del Comune una verifica della situazione, sottolinea nella nota inviata alla Procura che “l’attuale Amministrazione Comunale ha provveduto a liquidare alla data odierna tutte le spettanza relative ai servizi resi dalla Azienda in amministrazione straordinaria.” Solo nelle ultime settimane sarebbero stati versati, direttamente o indirettamente, alle casse dell’Azienda oltre 11 milioni di Euro.