PALERMO, 11 FEBBRAIO 2013 – Beni immobili, aziende, terreni e disponibilità finanziarie per un totale di due milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo su disposizione dei Tribunali di Trapani e Palermo.
Tre i destinatari dei provvedimenti eseguiti dal Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata), accusati – in tre distinti procedimenti – di traffico di droga e di associazione mafiosa.
È accusato di avere favorito la latitanza del boss Domenico Raccuglia un quarantaseienne di Altofonte, condannato nel 2011 a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa.
Un uomo di 55 anni di Campobello di Mazara, arrestato nel 2010, è ritenuto responsabile di un traffico internazionale di cocaina: attraverso una serie di società di import-export che facevano da copertura, la droga viaggiava fra Italia, Colombia e Perù.
Traffico di cocaina ed hashish è l’accusa rivolta ad un sessantaduenne di Vicari. Secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe stretto accordi con altri trafficanti, fra cui un napoletano, per acquistare e rivendere, fra il 2006 e il 2007, ingenti quantitativi di droga.
Gli inquirenti hanno riscontrato forti discordanze tra i beni posseduti dai soggetti e le fonti di reddito ufficialmente dichiarate. Su questa base i Tribunali hanno disposto il sequestro di tre imprese edili e di altre due ditte specializzate nella lavorazione del marmo, di una villetta, di tre appartamenti e due terreni ad Altofonte (Pa), un limoneto a Palermo, numerosi trattori e rimorchi stradali, autoveicoli, conti correnti e depositi di risparmio, beni ritenuti frutto del reimpiego delle attività criminali e dei proventi del traffico di stupefacenti.