PALERMO, 9 FEBBRAIO 2013 – Nel giorno del debutto di Malesani, il Palermo perde per intero tutto il suo potenziale di fantasia. Non c’è Miccoli, ancora fermo per squalifica (un suo gol ha fatto vincere la Primavera contro il Lanciano) ma non ci sarà neanche Ilicic, i cui muscoli hanno chiesto un turno di sosta.
Sarà un Palermo muscoli e corsa, più riflessivo in mezzo al campo per la presenza di Donati, restituito alla regia, accanto a Barreto e Rios. L’obiettivo di Malesani è chiaro: aggredire a tutto campo con i mediani, lasciare a Donati il compito di innescare gli esterni, evitare che la prevedibile morsa difensiva del Pescara si chiuda al centro e sbarri irrimediabilmente la strada a Dybala e Fabbrini, probabile partner del giovane argentino.
Il terzo nuovo Palermo della stagione sembra ridurre al minimo l’impatto della campagna acquisti di gennaio. Se le indicazioni della settimana hanno un valore, per Faurlin, Nelson ,Boselli e Sperduti il posto iniziale sarà accanto a Malesani, nella fredda panchina di un Barbera che non si annuncia frequentato come domenica scorsa nonostante le riduzioni dei prezzi delle curve.
Eppure è questa la partita chiave della stagione, quella attraverso la quale trarre punti e indicazioni per il futuro. Se non si mette sotto il Pescara, con tutta la stima per Malesani, non si capisce come restare attaccati alla speranza di una rimonta riuscita solo al Cagliari di Ballardini negli ultimi dieci anni.
Ciò che è a tutti chiaro – in testa Zamparini – è che è suonata la campanella dell’ultimo giro. E senza sprint finale la corsa è finita.
Malesani dal canto suo, nella conferenza stampa di oggi, ha chiesto umiltà ed equilibrio ai suoi giocatori e ha sottolineato l’importanza del fattore psicologico: “La partita è fondamentale per noi ma anche per il Pescara. Ci vuole intensità ed entusiasmo, fisicamente la squadra è in salute”.