PALERMO, 9 FEBBRAIO 2013 – La prima freccia l’ha scoccata Piero Grasso. “Ho scelto di candidarmi a Roma per stile e correttezza”, ha detto l’ex procuratore nazionale antimafia, riferendosi evidentemente ad Antonio Ingroia, che invece è candidato in Sicilia, dove fino a qualche mese ha svolto la sua attività di procuratore.
“Ma i miei concittadini possono stare tranquilli – ha continuato Grasso – che anche da parlamentare eletto nel Lazio non dimenticherò di lavorare per il mio territorio”.
Per la prima volta nella stessa stanza da quando hanno scelto di scendere nell’agone politico, i due ex magistrati Piero Grasso, del Pd, e Antonio Ingroia, leader del movimento “Rivoluzione civile”, si sono incontrati al dibattito organizzato da Addiopizzo a Palermo, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria, sui “Beni comuni contro Cosa nostra”.
Dopo una foto rituale con stretta di mano e sorrisi smaglianti, Grasso ha scoccato la freccia. Ma Antonio Ingroia non ha fatto attendere la sua risposta: “Non mi emoziona particolarmente incontrare Grasso. E poi comunque ci vedremo in Parlamento”.
Poi Piero Grasso tende una mano: “Io e Ingroia non possiamo che avere lo stesso spirito di cambiare le cose che non vanno, a cominciare dalla corruzione. Cose che diciamo da tanto tempo insieme e che – conclude l’ex procuratore nazionale antimafia – non possono che trovare un’alleanza nel momento in cui si proporranno degli interventi legislativi e delle modifiche. Io sono assolutamente sicuro che si troverà questa comunione di intenti”.
Ma Ingroia, riferendosi al segretario del Pd Pierluigi Bersani, ha aggiunto: “Dov’era – ha chiesto l’ex pm – quando c’era da approvare in Parlamento la legge antiriciclaggio? Era a braccetto con Berlusconi, a sostenere il governo Monti”.