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Cordaro al forum di Si24: “Alfano premier ma Berlusconi è risorsa essenziale”

PALERMO, 9 FEBBRAIO 2013 – Toto Cordaro, presidente del gruppo parlamentare del Cantiere Popolare all’Ars e capolista al Senato del suo partito, è ospite di Si24 per un forum.

Chi è il premier designato dalla vostra coalizione?
“Io sono fermo alle dichiarazioni ufficiali di Berlusconi che ha detto che il candidato premier è Angelino Alfano e che il suo desiderio è quello di fare il Ministro dell’Economia. Noi riteniamo che Alfano possa essere un buon premier, ha la nostra stessa matrice moderata e può completare quella operazione di creazione di una nuova classe politica di centro destra che si rifaccia al Partito popolare europeo. Insomma, noi tifiamo Alfano”.

 

Certo, è strano però che la campagna elettorale la faccia un altro…
“Noi scontiamo questa legge elettorale. Il Paese ha bisogno di due cose fondamentali: intanto una profonda revisione costituzionale e poi una nuova legge elettorale. Quello che è successo nel Pd per esempio è scandaloso: hanno fatto le primarie, poi hanno deciso loro indipendentemente dalle piazze che hanno votato le teste di lista e ancora hanno fatto fuori due tra i siciliani più votati, Crisafulli e Papania. Sei mesi fa la sinistra aveva vinto, tre mesi fa la rimonta è diventata improbabile, adesso è possibile.

Fatto sta che oggi la campagna elettorale sta ruotando completamente intorno alle dichiarazioni di Berlusconi. Il fatto oggettivo è questo: queste votazioni saranno un referendum pro o contro Berlusconi”.

 

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Prima proposta da parlamentare siciliano eletto?
“Riproposizione della applicazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto speciale della Sicilia, per cui gli imprenditori che operano in Sicilia dovranno pagare le tasse alla nostra regione”.

 

È la sua prima campagna elettorale nazionale da protagonista?
“No, sono stato candidato alle nazionali nel 2006 e sono stato il primo dei non eletti. Allora la coalizione nazionale perse per soli 23 mila voti. Memori di quella esperienza, non possiamo lasciare nulla di intentato e dobbiamo impegnarci tanto in questa campagna elettorale. Nessuna battaglia è mai persa”.

 

Lei crede ai sondaggi?

“Non ci credo più dalle regionali di ottobre, perché davano per certo Musumeci come vincitore durante la campagna elettorale e poi invece il voto non si è nemmeno avvicinato alle previsioni. Il problema è che non conosco un istituto di rilevamento delle intenzioni di voto che sia veramente indipendente. Dipende sempre tutto da chi commissiona il sondaggio. Quindi, no, non ci credo completamente”.

 

Quali sono le sue impressioni su questa campagna elettorale?
“Sento che ci sarà una débacle clamorosa dell’Udc. I sostenitori di Casini si sono stancati di correre solo per lui; il primo palermitano in lista, politicamente radicato nel territorio, è Mimmo Porretta, che, al quinto posto, non sarà mai eletto. E poi l’operazione Monti è stata per Casini un’operazione autodistruttiva. La verità è che Casini sta correndo per fare quantomeno il presidente del Senato, ma per come sta andando, per quella coalizione, se tutto va nel migliore dei modi il presidente del Senato lo fa Monti.
Respiro una grande voglia di rivalsa del ceto medio borghese nei confronti di Monti, perché il premier ha bruciato la tredicesima delle famiglie con il pagamento dell’Imu anche per la prima casa, rovinando alle famiglie il Natale. Ecco perché credo che sia una proposta molto importante quella di Berlusconi di tagliare l’Imu. Io, ad esempio, sono convinto che dobbiamo tassare i vizi: il gioco e i tabacchi. Sui tabacchi per esempio proporrei di duplicare la tassazione già esistente”.

 

Il Festival di Sanremo secondo lei andava rinviato, come ha detto Berlusconi?
“Sanremo è il festival nazional-popolare per eccellenza e quindi gli italiani, che in questo momento hanno molta voglia di informarsi, si ritroveranno in difficoltà dovendo scegliere tra il loro festival preferito e i programmi di informazione alla vigilia del voto.
Non siamo spaventati dalla Littizzetto e dalla sua satira. Credo, e molta gente come me, che sia sempre meglio votare Berlusconi, piuttosto che votare chi ci fa la morale e poi guadagna 100 mila euro a sera, come la Littizzetto, Travaglio e colleghi”.

 

È la prima campagna elettorale in cui Internet ha veramente un ruolo determinante. Anche i più “insospettabili” sono online. È un’incognita da considerare?
“Non la considero un’incognita, perché basta leggere i commenti agli articoli dei quotidiani online per capire che sono sempre le stesse persone e di uno stesso orientamento politico. Io non sono convinto che gente come Casini e Monti possano far presa sul web. La gente che sta online e che decide in base a questo il proprio voto è soprattutto la fascia di giovani tra i 18 e i 23 anni, che attualmente sono quelli più legati a Grillo”.

 

E di Ingroia, che impressione ha?
“Il dottore Ingroia…”

 

“Dottore” perché lo considera ancora un magistrato?
“Dottore perché allo stato attuale è ancora questo. Il dottore Ingroia è ormai un paio d’anni che si è votato all’impegno politico. È noto che alcuni suoi colleghi magistrati lo chiamassero già “Onorevole Ingroia”. Io sono convinto che alla fine la lista “Rivoluzione civile”, al netto della mia distanza siderale, sia una lista che ha nel suo patrimonio la lotta alla mafia, che è forse l’unico punto che abbiamo in comune. Detto ciò, credo che Ingroia resterà stritolato tra la sinistra centrista e buonista di Bersani e il voto di protesta per Grillo. Non credo che avrà rappresentanza parlamentare, quantomeno non incisiva”.

 

Cantiere popolare detiene la presidenza di Palazzo Comitini ed è sempre stata buona regola, sia a destra che a sinistra, laddove non ci siano catastrofi incombenti, ricandidare il presidente uscente. Ma Simona Vicari, qualche giorno fa, ha dichiarato che all’indomani delle elezioni si farà un’analisi del voto per stabilire chi sarà il candidato alle prossime elezioni provinciali. Che ne pensa?
“Vivo la questione molto serenamente, perché riconosco che si tratta di una dichiarazione fatta in campagna elettorale, forse per motivare i propri elettori. Sono convinto che si imponga realmente la necessità di una analisi del voto a posteriori. Il nostro apparentamento con la lista del Pdl, con i nostri uomini più prestigiosi a partire da Saverio Romano, sarà decisivo per far conquistare seggi al Senato alla coalizione.
Noi abbiamo lasciato una casa comoda, l’Udc, dove Romano era segretario regionale e dirigente organizzativo nazionale. Eravamo nella stanza dei bottoni. Abbiamo scelto di uscire dall’Udc quando ci è stato detto che Casini non si sarebbe mai più alleato con Berlusconi perché aveva deciso di stare con Bersani.
Rispetto a questi fatti, e tenendo conto che nel settembre del 2011, il voto di cinque nostri deputati (Mannino, Pisacane, Gianni, Drago e Romano) ha permesso di salvare il governo Berlusconi, sono convinto che abbiamo svolto un ruolo importante in questo centro destra. C’è un rapporto di stima reciproca col Pdl, ma è chiaro che in politica contano i numeri, e sono sicuro che sapremo dimostrare di valere anche sotto questo profilo. Non vedo dunque nessuno “scandalo” se almeno una delle nove province siciliane toccasse a Cantiere popolare. Solo a Palermo c’è un presidente uscente del nostro partito, quindi se dall’accordo di tutti, da Miccichè a Lombardo, da Intesa popolare a Samorì, si decidesse che a Cantiere popolare spetti una presidenza, io credo che non potrebbe che essere Palermo”.

 

Lei è stato nella scorsa legislatura regionale tra i più acerrimi oppositori di Lombardo e adesso invece siete alleati.
“Nei confronti di Lombardo non ho cambiato idea né la cambierò. È stato il peggiore presidente della Regione, ha tradito il voto dei siciliani, ha vinto le elezioni grazie a una maggioranza che ha reso poi, con un ribaltone scandaloso, minoranza. Lombardo è il responsabile del non-governo che ci sta facendo rischiare di perdere i fondi europei. Ma Lombardo, folgorato sulla via di Damasco, ha detto di non voler andare più a sinistra. E allora, anche per via della legge elettorale che ci obbliga a dei compromessi, dobbiamo credergli. Stringo le spalle, mi turo il naso e mi metto accanto Lombardo”.

 

Quanto è stanco per questa campagna elettorale?
“Siamo in campagna elettorale da marzo scorso, quasi un anno. La stanchezza è più psichica che fisica. Perché quando credi nelle cose che fai ci metti anima e corpo e ne subisci le conseguenze anche psicologicamente. Siamo esseri umani in fondo. Il mio timore però è che sia stanca la gente. Quattro campagne elettorali così vicine hanno bisogno di messaggi concreti e convincenti, altrimenti non faremo altro che spingere la gente verso l’astensionismo”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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