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Boom di unioni civili: il Comune di Palermo offre nuovi spazi per i futuri sposi

PALERMO, 9 FEBBRAIO 2013 – “Dal primo marzo i matrimoni civili si celebreranno in una nuova sede: la prestigiosa e monumentale Fonderia Oretea, un bellissimo monumento, recentemente restaurato, che si affaccia sul porticciolo della Cala.”

Lo annuncia Giusto Catania, assessore alla Partecipazione e ai Servizi Demografici, il quale sottolinea che “la saletta di Villa Trabia è da tempo inadeguata ad ospitare il numero crescente di riti civili; anche per questa ragione abbiamo ritenuto che sia necessario individuare una sede più grande e più adeguata alla solennità dell’evento nuziale.”

Negli ultimi anni infatti, Palermo ha registrato una notevole impennata di matrimoni non-religiosi: nel 2012 sono stati oltre seicento.

La Fonderia presto sarà affiancata da un’altra sede destinata ad ospitare matrimoni: l’ex chiesa di San Mattia al Noviziato dei Crociferi, già individuata dalla giunta, il cui arredo è in fase di completamento.

L’individuazione della nuova sede è parte di una riorganizzazione complessiva del servizio: infatti dal primo marzo a Palermo ci si potrà sposare tutti i giorni, dal lunedì al sabato (mattina e pomeriggio), e tutte le postazioni decentrate e l’ufficio dello Stato Civile garantiranno le turnazioni per favorire il disbrigo delle relative pratiche.

 

L’Assessore Catania sottolinea che “il matrimonio civile a Palermo è completamente gratuito e nelle sedi istituzionali non si potranno organizzare banchetti né vi sono convezioni con soggetti esterni preposti all’organizzazione di attività extra. Per evitare disguidi nelle prossime settimane, l’Ufficio dello Stato Civile ha avvertito tutti i futuri sposi sulla nuova sede: tutti hanno accolto di buon grado la novità e solo un paio di matrimoni, in fase avanzata di organizzazione, saranno mantenuti a Villa Trabia.”

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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