PALERMO, 8 FEBBRAIO 2013 – È una Sicilia sempre più anziana e straniera quella che emerge dai dati Istat del 15° censimento generale della popolazione e delle abitazioni del 2011. Rispetto al 2001, quando nella regione si contavano 4.968.991 residenti, la popolazione è incrementata dello 0,7% e ammonta adesso a 5.002.904.
L’incremento è da attribuire esclusivamente alla componente straniera. La popolazione di cittadinanza italiana, infatti, è diminuita del 0,8% (41.703 unità), mentre gli stranieri sono più che raddoppiati, un +153,1% pari a 75.616 persone. I cittadini stranieri risultano in forte crescita in tutte le province siciliane, ma il primato spetta a Enna, dove sono addirittura quadruplicati (da 616 a 2.512). La popolazione italiana è invece diminuita in quasi tutte le province, ad eccezione di Catania (+1,2%) e Ragusa (+0,4%).
Gli ultrasessantacinquenni sono passati dal 16,9% (839.992 persone), al 18,9% (943.201) dell’intera popolazione. Le province più anziane sono Trapani (20,7%) ed Enna (20,2%). Aumenta dell’87,8% la classe tra i 95 e i 99 anni, mentre raddoppiano (+104,4%) gli ultracentenari , che passano da 412 a 842. Le donne ultracentenarie sono il 77,6% del totale.
E, a proposito di donne, è il sesso femminile a predominare nell’isola. Ci sono infatti 93,6 uomini ogni 100 donne. I comuni con più donne sono quelli di Roccafiorita e San Salvatore di Fitalia, in provincia di Messina, con 81 uomini ogni 100 donne. Di contro, quello con più maschi è il comune di Santa Marina di Salina (114,9 uomini ogni 100 donne).
In quanto a grandezza demografica, le città più popolate sono Palermo (657.561 residenti), Catania (293.902), Messina (243.262) e Siracusa (118.385). Il comune più piccolo si trova in provincia di Messina: è Roccafiorita con soli 228 abitanti.