PALERMO, 6 FEBBRAIO 2013 – Gli animali in campagna elettorale non sono una novità. L’abbraccio tra Berlusconi e la cucciola proveniente da Carini ha scatenato una polemica sul web, ma da anni gli animali sono strumento di promozione nel sempre più sofisticato settore del marketing politico.
Come Berlusconi e prima di Berlusconi aveva agito Pierluigi Bersani, addirittura votato al bis: prima con un cane di grossa taglia, poi nel poster elettorale con il migliore amico dell’uomo in veste di testimonial della campagna sui diritti degli animali.
L’abbinamento politico-animale ( e per farvore leggete bene il trattino…) ai fini di acquisire popolarità tra gli elettori è una pratica usata in tutto il mondo, come dimostra l’articolo, con ampia fotogallery, pubblicato da Il Post di Luca Sofri: da Angela Merkel circondata dai pappagalli, a George W. Bush che accarezza un tacchino, da Carlo e Camilla che coccolano due Koala, ai coniugi Clinton in compagnia di un gattino, fino ad arrivare a Vladimir Putin che allatta un piccolo di alce. Tutti i leader della politica mondiale hanno voluto rilanciare la propria immagine, o prima o dopo, mostrandosi in compagnia di dolci cuccioli o animali simbolo della propria nazione.
Alla tentazione non ha resistito neanche il presidente Usa, Barack Obama, più volte fotografato mentre gioca in compagnia del cane di famiglia.
Niente scandali quindi, ma solo un’abile operazione per arrivare al cuore e al voto degli animalisti.