PALERMO, 6 FEBBRAIO 2013 – Crocetta “il bulgaro” allarga la sua maggioranza e continua a usare bastone e carota (più l’uno che l’altra) su amici e avversari. Tattica, non solo tipica esuberanza caratteriale, visto che non è un mistero il fatto che a Sala d’Ercole distinguere alleati e oppositori non sempre è facile esercizio.
“Ve lo avevo detto che avrei avuto una maggioranza bulgara – sorride Crocetta – il Pd rimane l’alleato che mi sostiene ma se altri vogliono aggiungersi, se domani il centrodestra si spacca e mi vuole sostenere, perché dovrei dire di no?”.
Ma il Governatore respinge ogni dietrologia e qualunque mercato delle vacche: “Pds-Mpa e Grande Sud sono finiti dopo che si sono alleati con Lega e Berlusconi”. E rivela che altri deputati sono pronti a cambiare casacca e li incita: “se poi qualcuno vuole rimanere lì in rianimazione… ma la storia li sta cancellando”. Non solo loro, a sentire il politico gelese secondo il quale “l’intera politica siciliana tradizionale si sta sgretolando”.
E contro la frana del sistema non servono i grillini “che la sparano sempre più grossa per fare campagna elettorale, sono immaturi a boicottare il Dpef” e sembra stiano “alla scuola elementare perché non sanno che lo stop al Muos dell’assessore Lo Bello lo dovranno leggere sulla Gazzetta Ufficiale”.
Se i partiti si sgretolano è il Megafono la soluzione. Il movimento cresce e studia da primo partito del centrosinistra basato sul rilancio dell’autonomia e dello statuto e sulla lotta alla mafia. Il tutto senza affiggere neanche un manifesto “ma solo usando Facebook e gli sms”. E Crocetta ci tiene a fare il battitore libero: “è finita la politica a due gambe, populista in Assemblea e di mediazione in Giunta. Io presento le leggi e loro le votano”. Questo, spiega, il motivo del dissenso dell’Udc ma lo liquida: “non è un problema”.
Poi candida il questore Antonio Malafarina a presidente della Commissione antimafia: “da Commissario a Gela ha arrestato molti mafiosi, meglio di Musumeci”.
Infine chiude in bellezza con le spese sostenute per il presidente del parlamento europeo Schulz e le sue accuse a Berlusconi: “Schulz ha solo sottolineato che qualcuno nel giorno della Memoria ha ricordato i dittatori, la stessa persona che ha fatto le corna alla Merkel e dato del kapò allo stesso Schulz”. E poi l’affondo: “Al Politeama abbiamo speso per la Siae e il cachet di Mario Venuti. Il Cas per l’inaugurazione della Palermo-Messina con Berlusconi ha speso 980mila euro, il camerino con i trucchi costò 120 mila euro e altrettanto per il servizio fotografico, sono pronto a uscire le carte”.
Ci aspettavamo solo la battuta finale, ma a Gela non è molto nota: “per un cornuto, un cornuto e mezzo”.