PALERMO, 4 FEBBRAIO 2013 – Domani, alle ore 11 nella Sala Rossa di Palazzo dei Normanni, la Commissione Sanità dell’Ars ha promosso un incontro per approfondire le ragioni dei pro e contro il Muos di Niscemi, il sistema radar delle forze armate statunitensi.
All’incontro, organizzato in collaborazione con la commissione Territorio e ambiente, saranno messi a confronto i rappresentanti del Governo e del Parlamento regionale, i rappresentanti del movimento “No Muos” ed esperti e docenti universitari.
“Abbiamo convocato questa riunione di alto profilo – dice Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità all’Ars – per affrontare quello che, a mio avviso, è il tema centrale: il Muos provoca rischi per la salute pubblica? Attraverso questo confronto, speriamo di avere elementi che possano consentire a tutti di farsi un’idea più chiara sulla questione”.
Alla riunione parteciperanno il presidente della Regione, Rosario Crocetta; l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino; i commissari straordinari delle Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, di Catania, Gaetano Sirna, di Caltanissetta, Vittorio Virgilio, e di Agrigento, Salvatore Messina. Sono stati invitati i professori Mimmo Fontana e Massimo Coraddu, del Politecnico di Torino; Maria Brai, Luigi Zanforlin e Patrizia Livreri dell’Università di Palermo; Agostino Monorchio, dell’Università di Pisa; il presidente regionale di Legambiente, Mimmo Fontana; Eugenio Cottone, del Consiglio Nazionale dei Chimici di Palermo; il presidente nazionale dell’Adas, Maria Falcone, e il direttore generale dell’Enav, Massimo Belizzi. Saranno presenti inoltre Carlo Zappalà del movimento “No Muos” e il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa.
Si annunciano già presidi, comizi e manifestazioni davanti il Palazzo Reale di Palermo. “Rifondazione Comunista – dice Davide Ficarra, segretario provinciale del Partito – aderisce e sostiene tutte le iniziative volte a fermare questa nuova mostruosità bellica partorita dalle menti malate del Pentagono. Smilitarizzare il territorio e destinare i fondi per le spese militari ad agricoltura ed istruzione è questa la politica che vogliamo”.