PALERMO, 4 FEBBRAIO – Cassa integrazione fino ad aprile, poi da maggio il prepensionamento dei lavoratori che ne hanno diritto e il ritorno in servizio degli altri con una compartecipazione alle spese da parte della Regione, del Comune e dell’Inps.
È questo il piano per i lavoratori Gesip illustrato oggi dal vicesindaco Cesare Lapiana ai sindacati e ad una delegazione di operai. La proposta ora sarà portata a Roma e dovrà essere approvata dal Ministero del Lavoro dove è in programma un incontro mercoledì.
In sostanza il piano prevede innanzitutto i lavoratori tornino in servizio da maggio, garantendo quindi i servizi alla città e riconoscendo ai dipendenti il reddito corrispondente alle ore effettivamente lavorate. Nel contempo, per alleggerire i bilanci, sarà favorito il pensionamento di un congruo numero di lavoratori che ha già maturato sufficienti contributi o che può usufruire di altre agevolazioni da parte dell’Inps, mentre la rimanente parte dei lavoratori tornerà a lavorare con una compartecipazione alle spese da parte della Regione, del Comune e dello stesso istituto di previdenza.
Nel lungo periodo, attraverso la mobilità orizzontale fra le aziende partecipate del Comune (per cui è stata chiesta una specifica derogaal Dicastero della Funzione Pubblica) ed una ulteriore riorganizzazione dei servizi, i lavoratori saranno progressivamente impegnati, in funzione delle rispettive professionalità, delle necessità di servizi ai cittadini e del turn-over nelle altre aziende.
“Attraverso l’utilizzo di diversi strumenti e la collaborazione concertata del Governo centrale, di quello regionale e dell’Inps – sottolinea il sindaco Leoluca Orlando – prevediamo che i servizi possano riprendere a maggio attraverso una condivisione del carico economico di questa operazione e, soprattutto, attraverso una complessiva riorganizzazione dell’attività delle aziende partecipate dal Comune e dei servizi che esse rendono ai cittadini”.
Resta il nodo della cassa integrazione fino ad aprile, già richiesta all’inizio dell’anno e la cui decisione spetta al tavolo tecnico di concertazione regionale.
Sulle proposte avanzate dal Comune di Palermo i sindacati non sono sulla stessa lunghezza d’onda.
Critica la Cgil che esprime “forti perplessità”. “Ci lascia perplessi – dice Monja Caiolo, segretario della Filcams Cgil – un piano di salvataggio regolato da tanta confusione e incertezza. Abbiamo osservato che ci sfugge come si possa smembrare in questo modo la norma della cassa integrazione. L’altro punto debole della proposta – aggiunge Monja Caiolo – è il fatto che a mettere gli operai in cassa integrazione sarà la Gesip e invece sarà il Comune a chiamarli al lavoro: sarebbero quindi due soggetti differenti in campo.
Per Pietro La Torre, segretario regionale della Uiltucs “c’è cauto ottimismo rispetto al fatto che si inizi a delineare un percorso che potrebbe mettere insieme politiche attive del lavoro e ammortizzatori sociali che nel giro di un paio di anni porterebbero a normalizzare la situazione dei lavoratori Gesip, sempre che tutto ciò trovi definitivo conforto nell’incontro col ministero previsto la prossima settimana”.