PALERMO, 3 FEBBRAIO 2013 – Come specifica la norma, con le start up innovative si intende contestualmente contribuire allo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale, alla creazione di un ecosistema maggiormente favorevole all’innovazione, così come a promuovere maggiormente mobilità sociale e ad attrarre in Italia talenti e capitali dall’estero.
Si tratta di società di capitali, costituita anche in forma cooperativa non quotata, di diritto italiano, con determinate caratteristiche:
a) La maggioranza delle quote o azioni rappresentative del capitale sociale e dei diritti di voto nell’Assemblea ordinaria dei soci sono detenute da persone fisiche;
b) Costituita e svolge attività d’impresa da non più di 48 mesi;
c) Ha la sede principale dei propri interessi ed affari in Italia;
d) A partire dal secondo anno di attività della start up innovativa, il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro;
e) Non distribuisce, e non ha distribuito utili;
f) Ha, quale oggetto sociale esclusivo, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
g) Non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
h) Possiede almeno uno dei seguenti ulteriori requisiti:
Le spese in ricerca e sviluppo devono essere superiori al 20 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione;
I dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo devono essere formati, per almeno un terzo, da personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’universit¢ italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero;
La start up deve essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa ad una invenzione.
Oltre ai limiti elencati per la costituzione di una Start up, vediamo anche quali sono i vantaggi attribuibili a questo tipo di società.
Incentivi per la costituzione: pagano oneri ridotti alle CCIAA per l’avvio e l’iscrizione annuale dell’impresa e non sono soggette alla normativa sulle società di comodo. Inoltre godono di numerose deroghe al diritto societario (in materia di ripianamento delle perdite, emissione di obbligazioni e particolari titoli partecipativi di capitale).
Per chi lavora nelle start up: ai dipendenti e collaboratori potranno essere attribuiti strumenti finanziari o altri diritti che prevedono l’attribuzione di strumenti finanziari o diritti similari che non concorrono alla formazione del reddito imponibile, sia ai fini fiscali che ai fini contributivi.
Per aumentare l’occupazione con queste nuove società: Il personale altamente qualificato assunto a tempo indeterminato dalla start up innovativa determina un credito d’imposta, fruibile dalla società/datore di lavoro, pari al 35% del costo aziendale di tale personale, nel limite massimo di 200mila euro annui per impresa (questo è il contenuto del nuovo articolo 27-bis del Dl 179/2012 che attua una disposizione già contenuta nell’articolo 24 del decreto 83/2012, il primo decreto Sviluppo di quest’anno) diretta a favorire l’assunzione di personale con profilo qualificato.
Si deve trattare di personale altamente qualificato che può essere assunto anche attraverso contratti di apprendistato.
Incentivi per chi investe capitali nelle start up: Le persone fisiche che investono nelle start up godono di una detrazione d’imposta del 19% (elevabile in alcuni casi). Le societò che investono nelle start up godono, invece, di una deduzione fiscale del 20% (anch’essa elevabile in alcuni casi).
La disciplina prevista per le strat up innovative rappresenta l’ennesimo tentativo di dare slancio ad un’economia che, di fatto non si è ancora ripresa dalla crisi creatasi in questi anni.
Le norme, infatti, vanno ad arricchire un contesto già pieno di incentivi di varia forma e natura a favore di nuove attività imprenditoriali, quali le Srl a capitale ridotto e semplificate.
Tuttavia, questa volta si è puntato non solo ad uno snellimento di alcuni adempimenti, ma soprattutto ad “attrarre capitali”.