PALERMO, 3 FEBBRAIO 2013 – Rosario Crocetta si veste di stelle su fondo blu e davanti al presidente dell’Unione Europea decanta la Sicilia di Eschilo, di Tomasi di Lampedusa, di Ciullo d’Alcamo, messa in un angolo dai “politici sporchi”.
“Abbiamo approfittato troppo dell’Europa – dice Crocetta dal palco del Politeama – con imprenditori che hanno frodato la Sicilia e l’Europa, presentando progetti bocciati da Bruxelles e poi pagati dalla Regione Siciliana. Abbiamo bisogno di riprendere linguaggi che esaltano la bellezza di questa terra, ma la bellezza fisica deve essere accompagnata dalla bellezza etica, qui in Sicilia stiamo facendo la rivoluzione, ma l’Europa ci deve guardare con altri occhi per sconfiggere insieme il fenomeno delle mafie, che ormai investe tutto il vecchio continente”.
Poi interviene il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schultz che in un italiano più che dignitoso, ringrazia il presidente e lo invita a continuare la rivoluzione in Sicilia, ricordando quando l’allora deputato europeo Crocetta fu uno dei protagonisti della nascita della commissione europea antimafia. “Ho impiegato sette ore per arrivare qui a Palermo – racconta – e altre sei ne occorreranno domani per tornare in Germania, ma guardando i vostri occhi, sentendo la vostra energia, dico che ne è valsa la pena”.
A proposito degli investimenti dice: “Ogni euro speso bene dei fondi europei genera tre euro di ritorno, abbiamo bisogno di un Governo italiano forte, che segue la strada della giustizia, della legalità, della solidarietà, della cultura”. L’ultima stoccata la dedica a Silvio Berlusconi: “Nella giornata della memoria, io pensavo alle vittime, mentre c’era qualcuno che pensava ai dittatori”.