LAMPEDUSA (AG), 30 GENNAIO 2013 – Rischio rubinetti a secco nelle isole di Lampedusa e Linosa. È scaduto infatti il 30 dicembre scorso il contratto di concessione della Regione siciliana a favore della So.fi.p., azienda elettrica di Palermo che nelle isole di Lampedusa e Linosa gestisce i dissalatori. “Stanno assetando le isole”, denuncia il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini.
“Noi anzi stiamo continuando a fornire il servizio – si difende Angelo Campagna, dipendente della So.fi.p. – per il nostro senso di responsabilità. Ma non abbiamo ancora ricevuto conferma dall’assessorato regionale all’Energia sul rinnovo del nostro contratto”.
Il sindaco Nicolini spiega a Si24 che la situazione è più grave di quello che appare. “Se non fosse per le navi cisterna – dice – non avremmo acqua per la maggior parte del tempo. Gli impianti di dissalazione sono vecchi, producono pochissima acqua, assolutamente insufficiente per le esigenze della nostra popolazione. Non si può andare avanti soltanto con le proroghe”.
È dal 2002 infatti che la situazione viene risolta ogni volta con una proroga della concessione alla So.fi.p. mentre esiste un bando di gara del 2004, mai espletato, per la costruzione di nuovi impianti. “Del 2004 – sottolinea il sindaco Nicolini – cioè di un passato geologico per la tecnologia. Da tempo chiedo alla Regione di azzerare tutto e di fare una nuova gara per impianti più moderni, con una migliore sostenibilità ambientale”.
La questione è stata sollevata ieri anche da un’interrogazione parlamentare presentata all‘Ars dal gruppo Lista Musumeci. “L’amministrazione regionale – dice Nello Musumeci – era al corrente che sarebbe scaduto questo contratto di concessione e che le ripercussioni per la popolazione residente sulle isole sarebbero state gravi, ma non è intervenuta in tempo, e anzi sta ancora perdendo tempo. L’impressione – conclude – è che gli assessorati si interessino a Lampedusa e a Linosa solo nei mesi estivi, quando possono vantare i grandi flussi turistici che esse attraggono”.