Gesap, si vende: in pista il tango degli aeroporti, arriva la Corporacion?

di Redazione

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Gesap, si vende: in pista il tango degli aeroporti, arriva la Corporacion?

| mercoledì 30 Gennaio 2013 - 15:35

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PALERMO, 30 GENNAIO 2013 – Porte aperte ai soci privati nell’azionariato della Gesap. Parola di Provincia e Comune che insieme possiedono oltre il settanta per cento della società che gestisce l’aeroporto “Falcone e Borsellino”.

Di privatizzare Gesap si parla da molti anni. Adesso i soci pubblici hanno almeno tre buoni motivi per fare presto: casse vuote, il diktat di Vito Riggio (presidente dell’Ente Nazionale Aviazione Civile) a procedere all’aumento di capitale e le norme sulla spending review di Monti che obbligano gli Enti Locali a “vendere” (e il termine risulta controverso) tutte le loro azioni delle società partecipate.

Ma accanto a questi tre buoni motivi, nel volgere di pochi mesi sembra che si sia improvvisamente tornati a prima dell’11 settembre 2001, l’attentato a New York che mise in ginocchio l’intero business aeroportuale mondiale. Gli scali tornano a fare gola a molti e quelli italiani ancora di più, adesso che il ministro Passera ha sbloccato, dopo trent’ anni, il Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale.

Neanche tanto in punta di piedi, a poche ore dall’annuncio del Governo, il colosso argentino Corporacion America si dice interessata a tutti gli aeroporti siciliani, Comiso compreso. La holding di Buenos Aires è un vero e proprio colosso, non solo nel settore della gestione degli aeroporti (ne gestisce 51 tra cui Trapani) ma solo per fare qualche esempio, nella costruzione di strade, autostrade, tunnel (uno ferroviario sulle Ande), piste e terminal aeroportuali, impianti eolici, biodiesel e estrazione di idrocarburi, costruzione di semiconduttori. E possiede, inoltre, 100 mila ettari di terreni per l’agroindustria con 20 mila capi di bestiame allevati con “tecnologia genetica”. Corporacion America gestisce 1200 chilometri di autostrade, la Banca d’Armenia e il servizio postale armeno e, dulcis in fundo, ha un network media con tv via cavo, radio, giornali e tv statale argentina. La sua attività copre tutti i Paesi del Sudamerica e adesso si espande fra Marocco, Italia, Armenia.

Gli argentini non hanno ancora bussato alla porta del presidente della Provincia, Giovanni Avanti e del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Ma attendono, crediamo, il passo che i due azionisti stanno preparando. L’ingresso dei privati in Gesap – spiega Avanti a Si24.it – è ormai necessario. C’è bisogno di capitali freschi per assicurare allo scalo gli investimenti necessari. Inoltre queste azioni rappresentano per noi un tesoretto che salvaguardia i nostri bilanci dai continui tagli del Governo”. Sui tempi, Avanti è certo: “Non serve aspettare di più – dice – e anche il Comune è d’accordo, al più presto ci sarà un bando ad evidenza pubblica”. Avanti respinge i rimproveri di Helg: “Anche la Provincia, al contrario di ciò che dice la Camera di Commercio, sta predisponendo tutto per il primo aumento di capitale all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci del 15 febbraio prossimo. Tutti gli adempimenti saranno pronti entro dopodomani”.

 

Ma l’intenzione della Provincia non è di uscire di scena ma di mantenere una parte delle azioni per assicurarsi un ruolo di “controllo istituzionale” sul socio privato specializzato nella gestione. Su quanto vendere e quanto trattenere non è ancora tutto chiaro. Il perché lo spiegano da Palazzo delle Aquile che ha chiesto al riguardo un chiarimento al Governo. Le norme sulla spending review parlano di “obbligo a vendere”. Che significherebbe cedere tutte le quote ai privati. Ma la cosa non piace né ad Orlando né ad Avanti e rimane il vero nodo da sciogliere.

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