PALERMO, 29 GENNAIO 2013 – “C’è sicuramente qualcosa di cui lo Stato italiano deve vergognarsi”. Lo dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, riferendosi all’attuale permanenza del segreto di Stato sulla vicenda della strage di Ustica, per cui ieri la Corte di Cassazione ha deliberato il risarcimento per i familiari delle vittime del Dc9 Itavia precipitato mentre era in viaggio da Bologna a Palermo dopo essere stato colpito da un missile.
“Che a più di trent’anni dalla strage – dice Orlando – si continui a tenere il segreto di Stato è solo la prova, morale e civile, anche se non giudiziaria, del fatto che qualcuno, ha molto di cui vergognarsi e molto da nascondere per quanto avvenne quella notte di giugno del 1980 nei cieli italiani”.
Nel 2000 Orlando, anche allora a capo dell’amministrazione comunale, aveva deliberato la costituzione di Parte civile del Comune di Palermo nel processo per i depistaggi nelle indagini sulla strage di Ustica. “Siamo di fronte – conclude Orlando – al più clamoroso esempio del pasoliniano “io so, ma non ho le prove”, dove a sapere ma paradossalmente a non aver le prove è proprio quel pezzo dello Stato che cerca di dare verità e fare giustizia per i familiari delle vittime”.