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Helg: “A Palermo rischio chiusura per 8.000 imprese”

PALERMO, 28 GENNAIO 2013 – Sono quasi tre mila le imprese con procedure fallimentari in corso e poco più di cinque mila quelle in liquidazione, destinate alla chiusura a Palermo e provincia. Rischiano dunque di sparire dal nostro tessuto produttivo altre 8.219 imprese, poco più del 10 per cento delle imprese attive, il 2 per cento in più del 2011, dato peggiore in assoluto dal 2009.

I dati vengono fuori nel giorno della mobilitazione nazionale indetta da Confcommercio per allertare i politici, quelli vecchi e quelli nuovi; per dire a voce alta alla Pubblica amministrazione e al Governo che la situazione economica è gravissima, nonostante i ripetuti annunci di luce alla fine del tunnel, e che gli imprenditori non ce la fanno più.

“È necessaria – dice Roberto Helg, presidente di Confcommercio Palermo – una riflessione seria, vera, nuova e moderna sul ruolo che le imprese possono avere per la ripartenza dell’economia. Soprattutto le nostre piccole e medie imprese che non ci stanno più a essere considerate marginali e per questo snobbate”.

Gli elementi che emergono dall’analisi svolta dal Centro studi di Confcommercio sul tessuto palermitano hanno evidenziato però anche un dato che può risultare sorprendente, soprattutto alla luce della crisi perdurante dell’economia: le imprese attive nel 2012 sono cresciute di 205 unità, con un tasso di crescita dello 0,9 per cento rispetto al 2011; Il 73 per cento di queste nuove imprese è rappresentato da ditte individuali fondate da extracomunitari e da giovani e donne. “Sono segni – spiega Helg – che mostrano senz’altro la vitalità e il bisogno di fare della nostra popolazione, frutto della voglia di auto impiego. Ma si tratta di realtà sottocapitalizzate e molto probabilmente destinate a chiudere in pochi anni in assenza di strumenti di sostegno”.

Dati drammatici che si aggiungono a quelli sulla disoccupazione: su una popolazione palermitana che tra il 2007 e il 2011 è cresciuta di 3.065 abitanti, gli occupati sono scesi del 27 per cento e il tasso di occupazione si è attestato al 16 per cento. E il 2013 dovrebbe essere ancora più difficile, salendo fino al 19,6 per cento, ossia poco più di 8 punti in più rispetto alla media nazionale.
“Una situazione drammatica – conclude Helg – che tuttavia sembra finora lasciare indifferente, se non a parole, la classe politica. La nostra è la burocrazia peggiore, il sistema del credito più duro, il carico fiscale più iniquo. Non c’è più tempo, le nostre imprese sono allo stremo delle forze”.

 

Durante l’incontro è stato esposto sul prospetto della Camera di Commercio, in via Emerico Amari, uno striscione su cui è scritto “La politica non metta in liquidazione le imprese”. Lo striscione, fanno sapere dalla Confcommercio, “rimarrà esposto fino alle elezioni politiche. Dovrà servire come monito”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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