Il deputato punta il dito sulla pulizia delle gabbie, oltre che sulla mancata sgambatura degli animali: “Le gabbie non vengono pulite per giorni e i cani sono costretti a vivere a contatto con i propri escrementi. Lo sgambettamento non viene effettuato se non grazie ai volontari. Nessun collare e guinzaglio è stato sostituito al cordone, così come previsto nel contratto, e non esiste un registro firme per gli impiegati per verificare l’effettiva presenza del personale, né un registro dove annotare le attività effettuate giornalmente”.
Proprio sulla mancanza del personale dalla struttura negli orari di lavoro, è nato un piccolo giallo. “I volontari mi hanno detto che lo scorso sabato un cane è caduto nel fiume – racconta Ferrandelli – ed è stato salvato grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Alle ore 17 è stato riportato al canile, ma non c’era nessuno della ditta Vifracos ad aprire, anche se il loro orario di lavoro termina alle 18”. Sulla vicenda Elena La Porta, presidente provinciale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e consulente a titolo gratuito del comune di Palermo, dice: “Ci ha aperto dopo più di un’ora un portiere del Comune, chiamato da noi. Dalla ditta si giustificano dicendo che un operatore era nei locali dell’ex Mattatoio, ma ciò non è possibile perché quella struttura è chiusa il sabato pomeriggio”.
Ferrandelli annuncia che lunedì mattina sarà effettuato una atto ispettivo formale dal consigliere comunale Fabrizio Ferro (Ora Palermo) per verificare lo stato del canile e l’effettiva cure dei cani.