GELA (CL), 26 GENNAIO 2013 – “Per sbloccare le pratiche all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente bisognava pagare”. La denuncia del Presidente della Regione Rosario Crocetta arriva a distanza di ventiquattr’ore dal maxi trasferimento di 80 dipendenti – fra dirigenti e funzionari – dell’assessorato all’Ambiente.
Il governatore, che oggi a Gela ha presentato le liste che sosterrà (la sua, il “Megafono”, al Senato, e quella del Pd alla Camera) aggiunge: “Ce ne volevano di soldi”, ha detto. E poi: “la corruzione l’ha fatta da padrona in questi anni”.
Poi ha ribadito: “I provvedimenti che abbiamo assunto in poco più di due mesi non sono stati adottati dai miei predecessori neanche in intere legislature”.
Crocetta promette altri provvedimenti imminenti ed eclatanti e a chi gli chiede se, dopo le minacce ricevute, teme per la sua vita risponde: “sono loro che devono aver paura. All’interno della Regione ho trovato un sistema mafioso ben radicato. Noi andiamo avanti, non temiamo lo scontro duro con la mafia anche se ogni tanto c’é qualche ‘rascapignati’ (raschia pentole, ndr) che tira fuori qualche falso dossier”.
Il maxi trasferimento avviato ieri è il secondo in una settimana. Prima era toccato alla Formazione, ieri all’Ambiente. Senza non poche polemiche, anche da parte dei sindacati. “Lo sanno tutti – replica Crocetta – che la macchina regionale non funziona. I sindacati da che parte stanno? Dalla parte dei cittadini o vogliono rappresentare la difesa del privilegio? La rotazione rientra nelle norme sulla trasparenza e non nell’ambito della trattativa sindacale”.
Crocetta ha, infine, annunciato di aver sbloccato i progetti per i porti di Gela, Marsala, Augusta e Termini Imerese.