PALERMO, 25 GENNAIO 2013 – “Nessuno ha diritto di strumentalizzare le critiche di Salvatore Borsellino. Sono critiche che io accetto solo da lui”, in ogni caso “nessuna critica potrà incrinare l’obiettivo comune che abbiamo”. Lo ha detto il leader di Rivoluzione civile, Antonio Ingroia, dando il benvenuto a Salvatore Borsellino all’incontro per la presentazione dei candidati della lista a Palermo.
“Nichi Vendola è un amico, ma un amico che sbaglia troppo spesso. Dovrebbe essere di sinistra, ma si è attaccato al carro del Pd e si sta lasciando trascinare. In uno dei suoi attacchi dice che noi non abbiamo candidato donne, le nostre liste sono al femminile per il 50 per cento”.
“Questa è un’avventura senza precedenti: l’aver messo in piedi questo movimento per dire basta alla politica di un tempo, basta professionisti della politica. È il momento della responsabilità politica e civile”. Poi Ingroia parla della legge elettorale: “Mi vergogno della legge Porcellum che non ha dato la giusta rappresentanza ai territori”.
“Monti vuole prendere il posto di Berlusconi perché si candida come leader del centro destra – afferma – ma quello che è incomprensibile è il Pd che lo rincorre”. E sul partito di Bersani aggiunge: “Noi siamo coerenti, non diciamo una cosa in campagna elettorale e ne facciamo un’altra appena arriviamo in parlamento. Noi abbiamo dei progetti di legge precisi. Diciamo al Pd: confrontiamoci su quelli. Avremo un progetto di legge sul conflitto di interesse, per abolire leggi ad personam e per colpire i patrimoni illeciti di mafiosi, corrotti ed evasori fiscali. Se il Pd ci crede abbandoni Monti e venga a lavorare sui nostri contenuti”.
La “trattativa” e le stragi del ’92: “Ritengo che una commissione di inchiesta seria” sulle stragi, “sul modello americano”, che “metta con le spalle al muro i politici responsabili e parlo di reponsabilità politica, è fra i nostri obiettivi. Chiediamo serietà a tutte le forze politiche. Noi questa commissione la proporremo”. E poi sulla scia della strategia indicata da Pio La Torre e Giovanni Falcone annuncia: “”La legge La Torre-Ingroia la proporremo con una conferenza stampa la prossima settimana, quando presenteremo le nostre rivoluzionarie proposte di legge. Servirà a risolvere il problema del debito pubblico. Colpendo i patrimoni illeciti, mafiosi, dei corruttori. Conosciamo bene gli strumenti per individuare questi patrimoni, quelli che ci aiuteranno a risarcire l’Italia”.
“Candidare Antonio Ingroia – ha aggiunto Leoluca Orlando, presente all’incontro – a premier vuol dire impegno per uscire dal tunnel. Tra i nostri punti programmatici, il primo è la laicità come principio etico. Poi c’è l’etica, la volontà di giudicare il comportamento politico dal punto di vista etico. Noi non vogliamo contrastare la mafia, vogliamo distruggerla. Poi puntiamo sulla legalità costituzionale, troppo spesso denigrata. E centrale sarà lo sviluppo economico”.
“Noi diciamo no a Berlusconi e no a Monti, siamo convinti che non siano queste le strade per uscire dalla crisi”, ha commentato il sindaco di Palermo.