PALERMO, 24 GENNAIO 2013 – Niente sponsor istituzionali, a rischio gli internazionali WTA (Women’s Tennis Association) di Sicilia. La 26ª edizione, in programma dal 6 al 14 luglio, si farà ancora a Palermo, ma dall’edizione successiva la manifestazione, una delle 50 prove del mondiale, potrebbe cambiare sede. Nonostante sia la manifestazione di punta di tennis in Sicilia e nonostante la presenza la prossima estate delle numero uno della classifica mondiale di doppio Errani e Vinci.
“Allo stato attuale sembra che non ci saranno sponsor istituzionali – spiega Oliviero Palma (nella foto tra Flavia Pennetta e Sara Errani), direttore del torneo organizzato dal Country Time Club – anche perché, pur chiedendo di essere ricevuti, non siamo riusciti neanche a parlare con qualcuno in assessorato per avere spiegazioni”.
Con o senza questi finanziamenti il torneo si farà ugualmente. “Abbiamo già pianificato tutto – continua Palma – per fare in modo che la manifestazioni possa svolgersi regolarmente. Il torneo ha un costo di circa 450 mila euro, tra montepremi e spese logistiche e di gestione. Noi stiamo cercando di rimediare quanti più soldi per coprire le spese. Fino a fine febbraio venderemo gli abbonamenti per i 10 giorni di gare al prezzo promozionale di 50 euro, rispetto agli 80 euro dello scorso anno. Speriamo, in questo modo, di coprire le quote di un partner (circa 100 mila euro) che assieme ai diritti tv e a qualche sponsorizzazione, potrebbero permetterci di arrivare a pareggiare il bilancio”.
Se i soldi non dovessero essere trovati, l’organizzazione ha già pronta un’alternativa. “La Federazione Italiana di Tennis ci ha offerto 500 mila euro per comprare il nostro torneo. Nel caso non riuscissimo a coprire le spese saremmo costretti ad accettare l’offerta. La federazione metterebbe all’asta la manifestazione dal prossimo anno che verrebbe, quindi, organizzata dalla città italiana che offre di più. Il torneo, in questo modo, lascerebbe Palermo dopo 26 anni”. Una possibilità che Oliviero Palma spera di scongiurare: “Noi vogliamo farcela con le nostre forze, facendo a meno delle sponsorizzazioni istituzionali che, ogni anno, arrivano sempre tardi, a volte anche a torneo concluso. Per non parlare di alcune situazioni al limite dell’assurdo, come il fatto che per avere il rimborso noi dobbiamo sempre noleggiare le tribune, quando in una manifestazione a cadenza annuale l’acquisto definitivo avrebbe fatto risparmiare migliaia di euro. In ogni caso se le istituzioni ci aiutassero piuttosto che con i soldi offrendoci alcuni servizi, noi avremmo sicuramente qualche possibilità in più di mantenere la manifestazione in città. Perché bisogna capire che gli Internazionali non appartengono solo al Country, ma sono un patrimonio di promozione sportiva e turistica importante per tutta la Regione”.