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Elezioni, in scena il primo confronto: sei candidati salgono sul ring

PALERMO, 24 GENNAIO 2013 – A un mese esatto dalle elezioni politiche nazionali, sei candidati capolista siciliani si incontrano, al Centro studi Pio La Torre di Palermo, e aprono ufficialmente la campagna elettorale a colpi di politica economica e strategie antimafia.

A discutere c’erano Beppe Lumia, capolista de “Il Megafono”; Francesco Forgione, di Sel; Corradino Mineo, del Pd; Franco La Torre, di “Rivoluzione civile” di Ingroia; Ettore Artioli, di “Scelta civica con Monti”, e Gianpiero D’Alia, dell’Udc. Illustri assenti, seppur invitati, Gianfranco Miccichè, di Grande Sud, e il Pdl.

 

Si24.it ha ascoltato le opinioni di Forgione, Lumia e D’Alia.

 

http://www.youtube.com/watch?v=sGuxat3l10Q


Il dibattito si apre con la politica economica, con un occhio al passato, a Monti, e un occhio al futuro. D’Alia, alleato di Monti, precisa: “L’Imu in questo ultimo anno non è stata applicata in maniera equa. Sicuramente – dice – va revisionata”. Anche Ettore Artioli, della lista nata intorno a Monti, concorda sull’idea di “abbattere la pressione fiscale, che sta soffocando le famiglie e gli imprenditori, per rimettere il paese a lavorare e ricreare occupazione e consumi”.


Si parla anche di legge elettorale al dibattito del Centro La Torre. Gianpiero D’Alia, non ha dubbi nell’indicare in Silvio Berlusconi il responsabile del fallimento dell’approvazione di una nuova norma. “È lui che ha fatto saltare l’accordo che avevamo trovato in Commissione. E non è che la sinistra – continua D’Alia – si sia impegnata molto di più per cambiare questa legge: è proprio ai vecchi partiti che questo sistema di voto conviene”. E Franco La Torre, aggiunge: “Si voterà con una legge schifosa. È immonda questa legge che permette alle segreterie di partito di nominare i candidati tra cui i cittadini dovranno scegliere i loro rappresentanti”.


Su input del presidente del Centro studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco, il dibattito procede affrontando la questione dell’antimafia e della confisca dei beni ai mafiosi. Beppe Lumia, vorrebbe potenziare la Commissione parlamentare antimafia e riaprire le carceri di Pianosa e dell’Asinara per i detenuti del 41bis. “Dobbiamo limitare le loro comunicazioni con l’esterno – dice. – Ne sono convinto e combatterò perché ciò avvenga anche se metto a rischio la mia stessa vita”.

 

Dopo aver attaccato il centrodestra e le sue “collaborazioni occulte ai tempi del 61 a 0”, Corradino Mineo,torna sulla questione della confisca dei beni alla mafia e sul loro riutilizzo: “I beni confiscati – dice – vanno tutelati, per non permettere ai mafiosi di tornarne in possesso tramite dei prestanome, e poi al più presto riassegnati, perché non possiamo soltanto bloccarli e lasciarli marcire, vanno trasformati in ricchezza comune del paese”. La discussione si sposta, quindi, con Francesco Forgione, sull’antimafia “strategica”. “Combattere la mafia, oggi, vuol dire – dice Forgione – combattere anche la corruzione, politica ed economica, perché la corruzione è la nuova veste della mafia”. E aggiunge: “Per combattere la mafia in maniera concreta e progettuale il primo passo da fare è la pulizia delle liste: i partiti, prima di tutti, devono impegnarsi su questo fronte”.


E D’Alia chiude con una proposta di legge: “Accade troppo spesso – spiega – che le società partecipate vengano coinvolte in indagini per infiltrazioni mafiose, ma la chiusura o lo scioglimento di queste società non implica lo scioglimento delle amministrazioni di riferimento. Questo è un problema, perché spesso le due cose sono strettamente collegate ed è per questo che chiederemo un approfondimento legislativo sul tema”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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