PALERMO, 22 GENNAIO 2013 – Oggi a Niscemi la Commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana si riunisce in trasferta per dire no al sistema radar della Nato chiamato Muos. Nel pomeriggio si riunisce il parlamento siciliano per discutere la mozione che vuole definitivamente cancellare il ponte sullo stretto di Messina.
Sappiamo bene che nella nostra terra di “progetti di sviluppo” nati male e andati avanti peggio se ne potrebbero cancellare a migliaia. Figli della continua campagna elettorale alla quale siamo sottoposti (Palermo, come città, è chiamata a votare per la terza volta in meno di un anno e non è finita, i nomi che avanzano saranno lì per le provinciali, Catania uguale destino ma per le Comunali).
C’è da dire no ai degassificatori, ai termovalorizzatori, agli impianti eolici nella splendida costa del sud Sicilia, fra Gela e Licata, a chissà quanti altri scempi che elezioni imminenti o maggioranze schiaccianti abbiano saputo partorire per figli, parenti, grandi elettori e finanziatori. Ma l’estrema propaggine d’Italia e d’Europa, che ancora vive di promesse mai mantenute, può insegnare al resto del Continente che non basta dire no. Ad ogni no deve essere aggiunto, lì subito, un si, perché la sera si deve pur tornare a casa con un lavoro, non con un posto di lavoro, ma con un lavoro e uno stipendio.
Il si deve essere un progetto ancora più concreto degli scempi compiuti, o sul punto di essere compiuti. Non deve essere un risarcimento a chi subirà lo scempio (i petrolchimici siciliani sono solo un Ilva di Taranto che nessuno ha interesse a scoprire). Forse pecchiamo di ingenuità ma sembra di scorgere fra i banchi dell’Ars ma persino del Governo (non parliamo di Zichichi e Battiato) qualcuno che crede a ciò che dice, a iniziare dai Trizzino e Ferrandelli (che si offenderanno per la comunanza). Ma oltre ai “no”, adesso urgono, per una volta prima delle ennesime elezioni alcuni concreti “Si”.
Sennò la fulminante ironia del blog Spinoza.it aveva già un anno fa centrato il tema: “Manifestanti NoTav cercano di fermare i poliziotti antisommossa tagliando un grosso albero di pino, ma vengono prontamente fermati dai manifestanti NoTagliareAlberoDiPino”. Dire no rimane più semplice di affermare e realizzare qualcosa.