PALERMO, 21 GENNAIO 2013 – Ancora arresti, a distanza di 14 anni, per la “Strage di San Basilio”, attentato mafioso nel bar di una stazione di servizio di Vittoria, in provincia di Ragusa, in cui, il 2 gennaio 1999, morirono cinque persone.
Il Gip del Tribunale di Catania Laura Benanti, su richiesta della Dda, ha emesso, nell’ambito dell’operazione denominata “Victoria”, cinque misure cautelari in carcere nei confronti di Giuseppe Selvaggio, 41 anni di Mazzarino; Alfonso Scozzari, 57 anni di Vallelunga Pratameno; Claudio Calogero Cinardo, 34 anni di Mazzarino; Orazio Buonprincipio, 44 anni di Riesi, e Salvatore Siciliano, 48 anni di Mazzarino. Causa dell’agguato, secondo il collaboratore di giustizia Carmelo Massimo Billizzi, ex boss di Gela, sarebbe lo scontro tra i clan Piscopo ed Emmanuello di Gela e gli uomini della Stidda vittoriese, facenti capo a Carmelo Dominante, per il controllo del territorio al confine tra le provincie di Caltanissetta e Ragusa.
Nell’attentato morirono cinque persone che si trovavano dentro il bar della stazione di servizio: Angelo Mirabella, Rosario Nobile e Claudio Motta, ritenuti affiliati al clan Dominante; Rosario Salerno e Salvatore Ottone, due giovani che ebbero la sfortuna di trovarsi in quel bar nel momento dell’attentato.
Un anno fa, la Corte d’Assise d’Appello di Catania condannò all’ergastolo due presunti componenti del commando: Giovanni Avvento e Alessandro Emmanuello. Trent’anni di reclusione, invece, vennero inflitti a due collaboratori di giustizia Gianluca Gammino e Carmelo Massimo Billizzi, esecutori materiali della strage. In precedenza erano stati condannati all’ergastolo i fratelli Giovanni ed Alessandro Piscopo e il cugino Alessandro Piscopo, ritenuti i mandanti, ed Enzo Mangione, presunto basista.