PALERMO, 21 GENNAIO 2013 – Per il secondo anno consecutivo la Sicilia registra un alto numero di donatori di trapianti, un dato in controtendenza rispetto al resto del Paese. Il 2012 si chiude con il maggior numero di donatori mai registrato: 93 (con una media di 18 donatori per milione di abitanti) contro i 68 del 2011 (15 per milione di abitanti).
La media nazionale oscilla ormai da anni intorno a 21 donatori per milione di abitanti.
“Questi risultati positivi – sottolinea il coordinatore del Centro Regionale Trapianti, Vito Sparacino – si devono prima di tutto alla generosità dei familiari dei donatori: se non fosse prevalso in loro il senso di solidarietà per chi soffre in un momento così drammatico e così difficile, non staremmo oggi qui a discutere di donatori e di trapianti. In secondo luogo, all’impegno di centinaia di operatori degli ospedali siciliani, primi fra tutti i rianimatori e i Coordinatori locali per i trapianti, che con dedizione e generosità, lontano dalla luce dei riflettori, hanno lavorato sodo. In terzo luogo, ai medici agli infermieri e a tutti gli operatori dei Centri id trapianto siciliani, l’Ismett e il Civico a Palermo, il Policlinico e il Ferrarotto a Catania, che hanno lavorato talvolta per 24 ore di fila, viaggiando di notte e di giorno, volando in aereo o in elicottero, in tutti i giorni dell’anno, per andare a prelevare un organo per poi trapiantarlo nel più breve tempo possibile e consentire così il “miracolo” della vita che si rinnova. In quarto luogo, al vasto mondo delle Associazioni di volontariato che con la loro credibilità e con la loro costante e capillare azione di diffusione della cultura della donazione, hanno consentito di abbattere il tasso di opposizione alla donazione dal 60 al 40%”. Sparacino aggiunge: “Infine, sia consentito, un contributo piccolo ma non secondario a questo risultato hanno dato i collaboratori del Centro Regionale Trapianti che si sono spesi in ogni modo e in ogni momento perché tutto il processo di procurement si svolgesse nel più breve tempo possibile e senza intoppi”.
Il Coordinatore del CRT conclude: “Resta ancora un tratto di strada da compiere prima di considerare conclusa la nostra missione: dobbiamo raggiungere e superare la media nazionale di donatori e dobbiamo innescare un meccanismo di crescita altrettanto virtuoso nel settore dei tessuti e, in particolare, del procurement di cornee”.