Severino: “Chinnici e Borsellino hanno cominciato da soli, ma oggi non sono soli, ci siamo tutti noi”

di Redazione

» Cronaca » Severino: “Chinnici e Borsellino hanno cominciato da soli, ma oggi non sono soli, ci siamo tutti noi”

Severino: “Chinnici e Borsellino hanno cominciato da soli, ma oggi non sono soli, ci siamo tutti noi”

| sabato 19 Gennaio 2013 - 15:41

severino-cancellieri

PALERMO, 19 GENNAIO 2013 – Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e della Giustizia Paola Severino, sono state stamattina all’Auditorium del Liceo Classico Meli, in occasione di una manifestazione in ricordo della nascita di Paolo Borsellino e Rocco Chinnici. In platea, ad assistere ad alcune rappresentazioni messe in scena dai ragazzi del liceo, anche il questore Nicola Zito, il prefetto Umberto Postiglione e il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.

“Il modo migliore per onorare Chinnici e Borsellino è quello di seguirne l’esempio. Come fanno molti mentre sono in vita, tanti imprenditori che denunciano il racket, poliziotti e magistrati che si sacrificano e uomini delle istituzioni che vogliono cambiare”. Queste le parole del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che continua: “A volte ci chiediamo chi sono i padri dell’autonomismo siciliano? Ci sono stati uomini che hanno contribuito a fissare fortemente l’autonomia siciliana, però poi penso che ci sono stati uomini come Placido Rizzotto che hanno dato la vita per i lavoratori siciliani, uomini come Chinnici, Borsellino, Falcone, La Torre che hanno dato un senso al nostro essere siciliani e un senso alla nostra autonomia. In ricordo di questi uomini che hanno dato la vita per gli altri e non c’è nessuno di più grande di colui che dà la propria vita per gli altri. Beata la terra che non ha eroi, però questi sono i nostri eroi, i santi laici, dobbiamo considerarli eroi d’Italia della costituzione, della patria ma anche della Sicilia a cui siamo profondamente legati. Allora il rilancio dell’autonomia non può non muoversi che da questi elementi: rispetto della costituzione e dello statuto. Il valore dell’antimafia spesso è stato dimenticato dalle istituzioni siciliane. Se siamo arrivati a questo punto con i tanti problemi che abbiamo è perché spesso abbiamo considerato l’antimafia un elemento di serie B e invece è la battaglia principale.

“Se vogliamo essere democratici autonomisti e vogliamo che la nostra autonomia sia rispettata dallo Stato – ha concluso Crocetta – dobbiamo seguire l’esempio di Chinnici, Borsellino e dei nostri eroi siciliani. Le istituzioni siciliane sapranno farsi onore perché credo sia iniziata una nuova pagina per la Sicilia, che si ribella ma che vuole essere rispettata perché siamo orgogliosi di essere siciliani”.

“C’è il rimpianto per due persone che non ci sono più e per tutte quelle che con loro sono scomparse nella lotta alla mafia”, ha affermato il ministro della Giustizia, Paola Severino. “Rocco Chinnici ha combattuto la mafia da solo, allora non c’erano i pentiti, non c’erano le intercettazioni. Chinnici e Borsellino hanno cominciato da soli – ha aggiunto – ma oggi non sono soli, ci siamo tutti noi. Avevano una grande passione e uno straordinario impegno per la giustizia. Oggi è un giorno di dolore ma anche di festa – ha aggiunto – nel ricordo delle persone che non ci sono più’. Sono i concetti di memoria e di insegnamento che ci hanno portato qui, perché la memoria va rinnovata ai giovani. I valori della memoria e del ricordo devono essere passati ai giovani prima che sbiadiscano”.

 

“Ho definito Paolo Borsellino e Rocco Chinnici eroi silenziosi perché quando Chinnici cominciò la sua lotta alla mafia non dimentichiamo che la parola mafia non esisteva e chi la pronunciava veniva tacciato di essere quasi un visionario”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, oggi a Palermo. “Cominciare da soli – ha aggiunto – vuol dire fare uno sforzo di molto superiore agli altri, e loro hanno iniziato soli quando ancora non c’erano i pentiti, non c’erano le aule bunker. Hanno cominciato da soli. Però con loro nacque il concetto di pool, ebbero la capacità di mettere insieme le forze di valorosi magistrati e di incrementare i risultati del loro lavoro. Non a caso tre di loro erano in quel pool iniziale e tre di loro sono stati barbaramente uccisi. Vuol dire che avevano colto nel segno e avevano colto l’essenza di una mafia da combattere”.

 

“Quando Rocco Chinnici ha iniziato la sua lotta alla mafia era solo. Non c’erano pentiti, né aula bunker né mezzi di investigazione di cui oggi godiamo eppure si fece il primo maxi-processo a 472 imputati. Mi sono chiesta come hanno fatto allora? Lo si faceva con l’amore per la giustizia, per il proprio lavoro e per il senso di giustizia che ha dato poi vita al pool antimafia”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, oggi a Palermo, parlando di “quei giovani scelti per combattere in nome della giustizia che è nell’insegna del mio ministero e che deve animare qualunque magistrato nell’esercizio delle sue funzioni. Non sono parole astratte ma sono diventate concrete grazie al loro lavoro e al loro sacrifico. E sono parole che hanno rivolto ai giovani quando hanno iniziato il loro impegno nella giustizia. Forse sono state le persone che più si sono rivolte ai giovani. Chinnici credeva nei giovani, nella loro limpidezza. È facile dire bisogna combattere l’illegalità’ ma la legalità inizia con il rifiuto del compromesso e dal rifiuto dell’accettazione di ciò che è più facile. Si tratta di valori che noi tutti dobbiamo coltivare per noi e per i giovani”.

 

Il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, invece, è intervenuta dicendo: “Siamo qui per ricordare Chinnici e Borsellino perché abbiamo il dovere della memoria, ricordarli per ringraziarli per quello che hanno fatto perché in 30 anni di lotta alla mafia si sono fatti grandissimi progressi. Trent’anni fa quasi non si contrastava Cosa Nostra e oggi – ha aggiunto – grazie al sacrifico di Chinnici, di Borsellino e di tanti altri magistrati questa battaglia non si è vinta, è ancora in corso, ma è cambiato qualcosa nella cultura e nella mentalità. Soprattutto nella vostra mentalità perché il seme che hanno lanciato devono essere colti proprio da voi giovani”.

Poi, il ministro ha sottolineato come Borsellino e Chinnici “sono eroi perché sapevano benissimo quello che facevano, sapevano che ogni giorno poteva essere l’ultimo e invece di arrendersi, hanno continuato. Credo che oggi dobbiamo intanto ringraziarli e poi tenere presente questo loro insegnamento”.
“Voi siete giovani, non so cosa farete da grandi, ma voi dovete comunque essere fedeli ai principi di legalità, ognuno di voi deve dare un contributo e non deve piegarsi a ricatti e minacce e guardare davanti a sé, compiendo il vostro dovere di cittadini. È tantissimo ma è dovuto, senza dimenticare mai l’insegnamento del rispetto della legalità per il quale queste persone hanno perso la loro vita. Quindi ringraziamoli e non dimentichiamoli mai”.

Gli studenti Erasmus che si trovano all’estero non potranno votare “perché tecnicamente non è possibile”. Lo ha detto il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, oggi a Palermo, in merito al caso dei 25 mila studenti universitari Erasmus. “Per potere essere elettori – ha aggiunto – bisogna essere iscritti alle liste elettorali dell’Aire, che non sono previste per chi sta all’estero per meno di un anno. E non ci sono i tempi tecnici per istituire delle liste elettorali. Ci vorrebbe una legge ad hoc, che non è mai stata fatta”.

 

Ma non si è parlato solo di legalità, i temi trattati sono stati altri, primo fra tutti la politica e le prossime elezioni. Gli studenti Erasmus che si trovano all’estero non potranno votare “perché tecnicamente non è possibile”. Lo ha detto il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, in merito al caso dei 25 mila studenti universitari Erasmus. “Per potere essere elettori – ha aggiunto – bisogna essere iscritti alle liste elettorali dell’Aire, che non sono previste per chi sta all’estero per meno di un anno. E non ci sono i tempi tecnici per istituire delle liste elettorali. Ci vorrebbe una legge ad hoc, che non è mai stata fatta”.

Il ministro Severino tracciando un bilancio della sua attività ha commentato: “Valutarsi è sempre difficile, io lascio che siano gli altri a valutarmi. Io sono orgogliosa di avere fatto parte di questo governo perché è un governo che ha cercato di portare avanti dei progetti soprattutto in materia di giustizia, di rompere il ghiaccio, di cominciare a fare progetti di grande portata strutturali. Mi sono pentita o quantomeno soffro per non aver portato a compimento proprio quel progetto sulle misure alternative alla detenzione che era il progetto a cui tenevo di più”.

“Abbiamo cercato di rafforzare tutte le misure patrimoniali antimafia convinti come siamo che occorre continuare il discorso che era iniziato proprio con Rocco Chinnici, con Falcone e Borsellino, e cioè che la mafia vada combattuta tagliandole l’erba sotto i piedi, togliendole la possibilità di vivere realizzando bilanci straordinari, attraverso il sequestro e la confisca dei patrimoni”, ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino. “È un discorso – ha aggiunto – molto forte, che noi stiamo portando anche in Europa, nelle riunioni dei ministri che noi abbiamo in Europa io cerco di diffondere l’idea. O tutti i paesi combattono la criminalità con gli stessi mezzi e la stessa forza, oppure la criminalità organizzata rinascerà con tutte le sue teste pronte a ripartire se si troveranno delle maglie larghe nel sistema”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820