PALERMO, 19 GENNAIO 2013 – “Oggi è un giorno speciale, Paolo avrebbe compiuto 73 anni e questo centro studi a lui intitolato è il nostro regalo. Perché la memoria trascorsa in questi 20 anni sia raccolta, custodita e tramandata alle generazioni future divenendo memoria operante”. Così Rita Borsellino, europarlamentare, ha iniziato il suo intervento alla presentazione dell’apertura del Centro studi ricerche documentazione Sicilia-Europa Paolo Borsellino, ricordando il fratello Paolo.
“In questi 20 anni – ha aggiunto – ho consegnato il tuo ricordo a tante persone, avevo bisogno io stessa di sentirti, di raccontarti perché raccontandoti agli altri mi riappropriavo di te”.
Presenti centinaia di studenti delle scuole di Palermo, e fra gli interventi quello del magistrato Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo, che ha portato il suo personale e toccante contributo di ricordo del giudice Borsellino: “È un grande privilegio ricordare per me Paolo – ha detto -, un amico prima che un collega, che mi ha lasciato e ci ha lasciato un testimone importante che si traduce nel messaggio di fare ciascuno di noi il nostro dovere, secondo quei valori di libertà e uguaglianza, senza cui non ci può essere nessuna giustizia, valori – ha aggiunto – che la politica spesso dimentica e calpesta, perdendo credibilità e autorevolezza”.
“Le attività del Centro studi saranno ospitate presso i locali del convento di Piazza Magione nel cuore della Kalsa – ha annunciato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – il quartiere e il luogo carico di simboli che ha dato i natali a Paolo Borsellino”. Il centro studi ha come obiettivo promuovere sul territorio siciliano attività finalizzate alla conoscenza, e allo sviluppo di pratiche di impegno educativo, sociale e politico che valorizzino la prassi di memoria operante e nuovi disegni di progettualità pedagogica.
“Ispirato alla lezione di Paolo Borsellino, che individuava nell’educazione un fattore strategico di crescita civica, umana e culturale il centro si propone – ha spiegato la presidente, Maria Tomarchio, docente dell’Università di Catania – tra le sue finalità, quella di riportare alla luce e custodire fonti documentarie e testimonianze di esperienze educativo-didattiche, e ancora accogliere, produrre, digitalizzare e mettere in rete materiali informativi e documentazione nel campo della legalità democratica, promuovendo la ricerca scientifica su pratiche di cittadinanza attiva, governo partecipato, cooperazione e integrazione e organizzare eventi, attività culturali, di studio e di formazione politica”.
Fra i relatori anche Luigi Berlinguer, eurodeputato, che sulla scorta delle parole di Paolo Borsellino “La giustizia rende liberi. Serve fierezza, serve coraggio, non basta conoscere i codici”, ha sottolineato l’importanza nel sistema educativo di distinguere il concetto di capire e apprendere, “il capire è più del sapere, è più di conoscere, capire è costruire una coscienza ed una consapevolezza, che è la forma più evoluta della conoscenza in sé. La scuola italiana è ancora lontana da questa distinzione, e non ha capito che è fondamentale stimolare la capacità di imparare e capire insieme, perché è qui che si fonda il nucleo della democrazia”.
Alla presentazione, presso la sala delle Capriate dello Steri di Palermo, si è svolta anche una proiezione sulla storia del movimento antimafia, con immagini e documenti inediti del giudice ucciso dalla mafia e sugli anni di impegno sociale di Rita Borsellino e una pièce teatrale “Falcone e Borsellino storia di un dialogo”, con testo di Maria Francesca Mariano, giudice della Corte d’Assise di Lecce, interpretata dagli attori della compagnia teatrale Temènos – Recinti teatrali.