PALERMO, 19 GENNAIO 2013 – “Nessuna obiezione alle scelte individuali dell’onorevole Tamajo, delle quali peraltro anch’egli dovrà rendere conto, ma di certo non si può consentire che, attraverso balbettii pretestuosi e imbarazzanti, vicepresidenti di commissioni (eletti proprio grazie all’appartenenza al partito d’origine, in questo caso Grande Sud), denigrino, a meri scopi giustificativi, le istanze, i progetti e la robustezza di un gruppo e di un partito politico, il nostro, radicato in Sicilia e in Italia e a forte vocazione territoriale oltre che incontrovertibilmente sicilianista”. Lo afferma, in una nota, la parlamentare regionale di Grande Sud Bernardette Grasso.
La vice coordinatrice regionale del movimento arancione in Sicilia, commentando la scelta di Edi Tamajo, eletto all’Ars nelle liste di Grande Sud, di aderire al ‘Megafono’ di Rosario Crocetta ha sottolineato: “Prima di gridare alla coerenza, occorre averne dato esempio nelle linee, nella condotta e nelle precedenti adesioni. Si rimane coerenti, e certamente utili al progresso della Sicilia, pur non essendo in maggioranza e pur non ricoprendo, dietro accurata e studiata spartizione, bramati incarichi istituzionali. Se l’onorevole Tamajo fosse veramente coerente – prosegue – si dimetterebbe dalla vicepresidenza della commissione Ambiente hic et nunc, in sintonia con i principi che ad un tratto, all’improvviso, folgorato su Damasco, sembrano animarlo”.
“Coerenti – aggiunge l’esponente del movimento arancione – siamo noi di Grande Sud allorquando dalle fila dell’opposizione non manifestiamo aprioristica contrarietà alle azioni dell’attuale Governo. Anzi, è noto come da parte nostra si sia sempre ribadita l’intenzione di esprimere voto favorevole verso ogni proposta del Governo Crocetta in grado di convincerci su temi, scelte, itinerari e soluzioni. Si respinge, tuttavia – conclude Grasso – ogni tentativo ingeneroso di infondato biasimo e non si condivide questo poco durevole giochetto di parole utile evidentemente a motivare “passaggi” poco ortodossi, se non addirittura inquietanti, di transfughi della penultima ora”.