PALERMO, 17 GENNAIO 2013 – Le microimprese siciliane dicono no al racket. L´associazione Pmisicilia, che raggruppa le imprese di piccole e medie dimensioni, ha aderito oggi al decalogo di LiberoFuturo, che prevede, tra l’altro, l’espulsione degli associati che risultino indagati e/o imputati per il reato di associazione mafiosa, anche nell’ipotesi del concorso esterno e del favoreggiamento, ma anche di coloro che non ammettono di aver pagato il pizzo.
Inoltre, il protocollo di intesa prevede che Pmisicilia dovrà svolgere un ruolo attivo a fianco degli associati che denunciano i propri estorsori o convincere a denunciare chi ha ricevuto richieste di pizzo. Verrà anche promosso il consumo critico, riassunto nello slogan “Pago chi non paga”.
“Si tratta – afferma il presidente di Pmisicilia, Marcello Candela – di un passo importantissimo per la nostra associazione che, sebbene sia nata solo da poco tempo, ha già voluto affrontare il tema della legalità che ha grande rilevanza nel mondo delle imprese.
La firma di questo protocollo vuole essere soltanto un primo passo verso azioni sempre più energiche di contrasto al malaffare”. Pmisicilia, inoltre, intende porre una questione ulteriore sul fronte della legalità: “L’azione antiracket – aggiunge il vicepresidente Umberto Terenghi – ha come premessa l’esistenza di una vittima. Ma c’è un settore, quello che prevede l’utilizzo delle risorse pubbliche, nel quale corrotti e corruttori sono la stessa cosa. Un quadrato fatto di quattro vertici: mafia, malapolitica, burocrazia infedele e imprese corruttrici, occorre scardinare anche questo fenomeno”. Enrico Colajanni, presidente di Libero Futuro, sottolinea che “se è vero come è vero che tutti dobbiamo e possiamo fare qualcosa contro la Mafia e per un futuro libero, le associazioni di categoria sono addirittura decisive per il successo di questa rivoluzione culturale e sociale”.
A firmare il decalogo, oltre al presidente Candela, anche i rappresentanti provinciali di Pmisicilia Roberto Biscotto (Ragusa), Luca Sulmicelli (Siracusa), Roberto Celano (Agrigento), Carmelo Aristia (Catania), Salvatore Passarello (Caltanissetta), Francesco Restivo (Trapani), Salvatore Lunetta (Enna) e Umberto Attanasi (Messina).