AGRIGENTO, 17 GENNAIO 2013 – Sono accusati di avere creato in Germania imprese edili di comodo, intestate a prestanomi, attraverso cui eseguire lavori senza pagare imposte e contributi all’erario per milioni di euro. Si tratta di sei italiani che sono stati raggiunti da un mandato di arresto europeo e finiti in manette in Sicilia. In carcere è finita anche una settima persona, un imprenditore, arrestato in Germania. All’uomo è stato anche sequestrato un immobile.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri a Licata e Ravanusa, in provincia di Agrigento, e a San Cono, provincia di Catania, in collaborazione con la polizia tedesca di Colonia, e hanno portato all’arresto di Giuseppe Antonio Cannizzaro, 52 anni; Domenico Cassaro, 46 anni; Antonio Cavaleri, 51 anni; Giovanni De Caro, 54 anni; Lisa Maria Farruggio, 31 anni; Michele Farchica, 32 anni. In Gerania è stato arrestato Gabriele Spiteri, 40 anni.
Le ipotesi di reato, contestate dall’ordinamento tedesco, sono di evasione fiscale, truffa, falso in atto pubblico, omesso versamento e appropriazione indebita di retribuzioni. Nello stesso momento, la Kriminal Polizei della regione della Land Renania Settentrionale – Vestfalia ha dato esecuzione ad altre 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere.
A Licata, sempre su richiesta dell’autorità giudiziaria tedesca, il gip del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha disposto il sequestro preventivo di un immobile di proprietà Spiteri, 40 anni. I sei arrestati in Italia sono stati condotti nel carcere di Agrigento, in attesa del provvedimento di estradizione.