PALERMO, 17 GENNAIO 2013 – Ormai fa tendenza affidarsi ai social network. Alla tentazione non resiste neanche Salvatore Borsellino che scarica via facebook Ingroia con un ragionamento che, se ci è concesso, è più attinente ad un circolo culturale che ad un partito alle prese con le elezioni.
La colpa di Ingroia – o di chi per lui – sarebbe stata quella di ignorare le segnalazioni del fratello del giudice ( e di Rita, non dimentichiamolo) circa l’inserimento in posizione utile per l’elezione di due giovani del movimento Agende Rosse. “Nella lista Ingroia si sta stretti – ha “socializzato” Borsellino – le indicazioni le danno i partiti…”.
Con tutto il rispetto, ma come pensa che Ingroia prenderà i voti se non con l’ausilio della parte politica più radicata che ha aderito alla sua lista? E questa parte si chiama essenzialmente Orlando, Rifondazione, il sindacato. Sono queste le scelte, ovvie, compiute da Ingroia che ha già dovuto faticare a convincere il senatore Giambrone a restare in lizza per il Senato, al numero 2, invece che candidarsi alla Camera dove, con la stessa posizione, sarà invece presente il figlio di Pio La Torre. Ammesso che l’abbia veramente convinto perché da oggi sino al giorno di presentazione delle liste tutto è possibile.
Al netto di questa rottura, è curioso anche il sistema di diffusione del testo integrale con cui Borsellino avrebbe salutato la Rivoluzione. Compare sul muro della sua pagina facebook ma condiviso da un militante del Movimento Cinquestelle, Alberto Krebel. Significa che la prima diffusione ha riguardato esclusivamente gli “amici” di Borsellino. Poi i grillini hanno ritenuto opportuno comunicare la notizia al mondo. E guarda caso, sempre sulla rete, cominciano a circolare gli inviti a Borsellino di sostenere i grillini. Ovviamente sotto forma di commento, ovviamente anonimi.