PALERMO, 16 GENNAIO 2013 – Ufficio Stampa della Regione, arrivano anche i carabinieri. Questa mattina a Palazzo d’Orleans l’ultima puntata di quella che diventa una vicenda sempre più misteriosa. A chiamare i militari è stato Piero Messina, coordinatore dell’ufficio stampa della Presidenza fino al giorno in cui il presidente della Regione ha deciso di azzerare l’ufficio stampa, licenziando in tronco i 21 giornalisti “per il venire meno del rapporto fiduciario”.
Proprio ieri Piero Messina era tornato al lavoro perché gli era stato notificato un decreto presidenziale nel quale veniva invitato a tornare al lavoro, senza però specificare la nuova natura del rapporto professionale. Un decreto predisposto evidentemente molti giorni fa – prima cioè che i 21 giornalisti iniziassero la vertenza davanti al giudice del lavoro – ma notificato soltanto venerdì scorso. E così Messina è rientrato in ufficio il lunedì successivo ma la sua “apparizione” ha destato sorpresa e sconcerto tra gli alti burocrati che probabilmente non si aspettavano questa evoluzione della vicenda. Da qui il contrordine e la decisione di bloccare all’ingresso il giornalista.
“All’ufficio di Gabinetto – spiega Piero Messina – hanno detto che non avevo titolo per entrare, nonostante io abbia mostrato il decreto del presidente Crocetta. Di conseguenza, ho chiesto l’intervento dei carabinieri che hanno verbalizzato tutto”.
La vicenda dell’ufficio stampa, insomma, non lesina colpi di scena veri e propri. E nei prossimi giorni si arricchirà di nuovi episodi. Dopo che il giudice del lavoro ha respinto il ricorso della Federazione della Stampa per comportamento antisindacale (ma ci sarà appello), si attende per metà febbraio il primo pronunciamento del tribunale sul ricorso contro il licenziamento presentato dai giornalisti Giancarlo Felice e Gregorio Arena. L’avvocato difensore? Il “prof” Gaetano Armao, proprio l’ex assessore che con Crocetta ha più di un conto in sospeso.
Sulla vicenda interviene l’Assostampa Sicilia: “Ci sono dei limiti, quelli del rispetto delle persone, della loro dignità e del loro lavoro, che non possono essere superati. Nemmeno dal massimo responsabile delle Istituzioni regionali. Il presidente Crocetta, con la sua ennesima, clamorosa decisione ha ampiamente superato anche questi limiti”.
“Licenziamenti e assunzioni – conclude l’Assostampa – sono decisioni che, toccando la vita dei lavoratori e delle loro famiglie, vanno prese con grande rispetto e senso di responsabilità. Ancora una volta Crocetta, nel suo ruolo di presidente, ha dimostrato di non avere avuto ne’ l’uno ne’ l’altra”.